Catania – Quello di Trapani sembrava un caso isolato, cioè la chiusura senza un perchè della Visodent, di corso PierSanti Mattarella, ma in realtà il caso delle cliniche dentistiche Visodent, riguarda altri centri della Sicilia e per questo la Procura di Catania dopo le tante denunce, vuole vederci chiaro ed ha aperto una inchiesta: ipotizzano il reato di truffa.
A sollevare il caso a Trapani nei giorni scorsi era stato un nostro lettore. In buona sostanza segnalava “la grave inadempienza medica, deontologica, morale e contrattuale della Visodent di Trapani (C.so P.Mattarella) che ha inopinatamente chiuso i battenti da un giorno all’altro, senza avvisare e senza valide spiegazioni (solo uno striminzito bigliettino sulla vetrina), abbandonando i pazienti a metà di (costose e anticipate) cure dentarie. Non si riesce a contattare un fantomatico Direttore Sanitario nè un responsabile, sia telefonicamente che per e-mail. Mi risulta personalmente che sono parecchi i pazienti con interventi lasciati a metà, come il sottoscritto, che mantiene un impianto “provvisorio” da un mese e mezzo, senza possibilità di inserimento di impianto definitivo, proprio per latitanza dell’Azienda medesima. Gli interventi sanitari lasciati a metà, inoltre, sono stati abbondantemente pagati in anticipo, per “politica aziendale”.
Fin qui la lettera giunta alla nostra redazione. Ma il problema riguarda tutta la Sicilia, insomma senza contattare i pazienti le cliniche hanno chiuso i battenti, lasciando decine di pazienti senza cure e soprattutto con i debiti da onorare con le banche a cui avevano chiesto dei prestiti per finanziare gli interventi.
Negli esposti le persone che hanno fatto ricorso a una delle varie cliniche dentistiche in Sicilia hanno segnalato di avere pagato per impianti e interventi dentali che non sono mai stati eseguiti. In molti hanno trovato le cliniche chiuse nonostante avessero già pagato per l’intervento del dentista della Visodent. Il fascicolo è stato aperto dal procuratore aggiunto Fabio Scavone.
«Siamo stati letteralmente sommersi dalle segnalazioni provenienti da ogni parte dell’isola – afferma l’avvocato Manfredi Zammataro, segretario regionale di Codici Sicilia -, decine di cittadini ci stanno contattando dopo essersi ritrovati all’improvviso senza cure, senza documentazione clinica, senza alcuna comunicazione ufficiale da parte della struttura e, cosa ancor più grave, con finanziamenti ancora attivi per prestazioni mai completate o nemmeno iniziate».
Il Codacons ieri ha depositato un esposto alla Procura Palermo e ha avviato una class action per ottenere la sospensione dei pagamenti e il recupero delle somme già versate. L’associazione chiede inoltre il blocco immediato di tutti i finanziamenti attivati dai pazienti al centro Visodent di Palermo, «al fine di evitare ulteriori danni economici».