A breve il bando per la cessione delle quote: il processo, partito a marzo, è ora nella sua fase decisiva
CATANIA – Questa volta non si tratta più di indiscrezioni o di intenzioni sulla carta. La privatizzazione della Sac, la società che gestisce gli aeroporti di Catania e Comiso, è ormai realtà. Dopo mesi di valutazioni e analisi, l’azienda ha confermato ufficialmente – come riportato anche dall’ANSA – che il bando per la cessione delle quote è praticamente pronto. La pubblicazione è attesa nelle prossime settimane.
Il processo, avviato con la delibera dei soci approvata lo scorso marzo, entra ora nella sua fase finale: quella operativa. Quella, cioè, in cui le parole lasciano il passo ai numeri, agli atti formali e agli interessi concreti degli operatori.
Obiettivo dichiarato: attrarre nuovi capitali, migliorare l’offerta dei servizi aeroportuali e rafforzare il ruolo strategico degli scali siciliani – soprattutto quello di Catania, tra i primi in Italia per traffico passeggeri. L’apertura ai privati, secondo i promotori dell’operazione, dovrebbe garantire una maggiore competitività, nuovi investimenti e un’infrastruttura all’altezza delle sfide del futuro.
I dettagli sul numero o sulla percentuale di quote da cedere non sono ancora stati resi noti. Bocche cucite, almeno per ora, anche sui nomi dei potenziali interessati.
Non è la prima volta che si parla di una possibile privatizzazione della Sac. Il tema è tornato ciclicamente nel dibattito economico e politico siciliano, tra chi spinge per una gestione più snella e moderna e chi, invece, teme la perdita di controllo pubblico su un asset strategico per tutta l’Isola.
Ma qualcosa, nel 2024, è cambiato. È l’anno in cui si è passati dalle dichiarazioni ai documenti ufficiali. Dalle promesse, agli atti. E oggi, luglio 2025, quella scelta inizia a produrre i suoi effetti concreti.
Una volta pubblicata la manifestazione di interesse, partirà la selezione degli operatori economici. Una fase delicata, che prevede controlli sui requisiti, esame delle proposte e infine la vera e propria cessione. Le tempistiche non sono ancora definite nei dettagli, ma l’orizzonte indicativo è chiaro: chiudere l’operazione entro la fine dell’anno.
Nel frattempo, si attendono le reazioni del territorio, della politica e del mondo economico, sempre molto attento quando si parla di infrastrutture e futuro.
Perché qui non si tratta soltanto di aeroporti. Si tratta di visione. E, soprattutto, di scelte.