Sampieri, Scicli (RG) – Certe mattine iniziano con una scoperta che ha il sapore della speranza. È successo all’alba del 22 maggio, quando la spiaggia dorata di Sampieri si è svegliata con un piccolo miracolo: il primo nido della stagione 2025 di tartaruga marina, deposto da una Caretta caretta, è stato individuato e subito protetto.
A scorgerle per prima, tra sabbia ancora umida e conchiglie smosse dal vento, è stata Salva Caravello, volontaria del WWF e occhi vigili dei monitoraggi quotidiani. Il tempo di chiamare rinforzi, e sul posto è arrivata anche Oleana Prato, biologa e coordinatrice regionale del Progetto Tartarughe. È lei che, insieme ai volontari, ha provveduto a mettere in sicurezza il sito: un recinto discreto, ma ben visibile, che custodisce ora un carico invisibile ma prezioso.
Solo un giorno prima, a Maganuco, c’erano state false speranze: tracce sì, ma nessuna deposizione. Ecco perché la notizia da Sampieri è diventata subito virale tra gli addetti ai lavori, rimbalzando da un gruppo WhatsApp a un altro. “È cominciata”, si sono detti. Ed è una buona notizia per tutti.
L’anno scorso ne sono stati protetti 250 in tutta Italia, e ben 173 solo in Sicilia. Tradotto: 13.700 tartarughine hanno visto la luce sotto lo sguardo attento del WWF. Quest’anno l’obiettivo è fare ancora meglio, anche grazie al progetto europeo LIFE ADAPTS, che punta a salvaguardare le specie mediterranee minacciate, non solo dalla mano dell’uomo, ma anche dagli effetti – sempre più evidenti – del cambiamento climatico.
Dietro ogni nido, c’è un lavoro silenzioso ma incessante. Biologi, operatori, studenti, famiglie intere che si offrono come sentinelle del mare. Stendono corde, leggono tracce, fanno turni notturni. A volte aspettano invano, a volte gioiscono come bambini. Perché ogni uovo che si schiude è una piccola vittoria.
Il mare si alza, le coste si accorciano, le temperature si alzano. Le spiagge diventano sempre meno ospitali, per noi e per loro. Ecco perché questo primo nido non è solo un evento naturale. È un segnale. Un invito a prenderci cura. Di loro, e di noi.
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