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Portella della Ginestra, la strage dimenticata
1° Maggio 1947: il giorno in cui la festa del lavoro si tinse di sangue
Trapani Oggi13 Aprile 2025 - Altre Notizie



  • Il 1° maggio 1947 a Portella della Ginestra, in Sicilia, la celebrazione della Festa dei Lavoratori si trasformò in un massacro. Contadini, donne e bambini si erano riuniti per festeggiare la vittoria del Blocco del Popolo alle elezioni regionali, ma furono colpiti a sangue freddo da un commando armato. Fu un attacco simbolico contro le rivendicazioni sociali e la democrazia appena nata. Un evento drammatico, ma troppo spesso dimenticato, che ha segnato profondamente la storia d’Italia.

    Le radici del conflitto

    Sicilia 1947: un’isola in fermento

    Nel secondo dopoguerra, la Sicilia era attraversata da forti tensioni sociali. I contadini lottavano per ottenere la riforma agraria e la redistribuzione delle terre. Il movimento contadino, appoggiato dai sindacati e da partiti di sinistra, si scontrava con i latifondisti, la mafia e settori dello Stato interessati a mantenere l’ordine conservatore.

    Il Blocco del Popolo e le elezioni

    Alle elezioni regionali del 20 aprile 1947, la coalizione di sinistra “Blocco del Popolo” ottenne un grande successo. Portella della Ginestra, in provincia di Palermo, fu scelta per la festa del lavoro del Primo Maggio, come simbolo della resistenza contadina. Quel giorno, però, si consumò una tragedia.

    La strage

    Il massacro a sangue freddo

    Mentre sul palco si susseguivano i comizi sindacali, una raffica di colpi partì dalle colline. Il fuoco proveniva dal gruppo armato del bandito Salvatore Giuliano, legato a forze reazionarie e mafiose. Il bilancio fu tragico: 11 morti – tra cui bambini – e oltre 30 feriti. Il primo grande attentato politico della Repubblica italiana.

    Colpevoli e mandanti: un mistero ancora aperto

    La versione ufficiale attribuì la responsabilità esclusiva a Giuliano, ma le inchieste parlamentari e le testimonianze successive ipotizzarono connivenze tra mafia, politica e apparati dello Stato. Il dibattito è ancora oggi aperto, così come il dolore di chi chiede verità e giustizia.

    Memoria e silenzio

    Un evento dimenticato

    Nonostante la sua gravità, la strage di Portella è poco ricordata nei libri scolastici e nella narrazione nazionale. Ogni anno, il Primo Maggio, i sindacati e i movimenti popolari si ritrovano in quel luogo simbolico per non dimenticare.

    Portella oggi

    Oggi, Portella della Ginestra è un luogo della memoria, con un monumento commemorativo che guarda la vallata. Le nuove generazioni vi si recano in pellegrinaggio civile, per comprendere il prezzo della libertà e dei diritti sociali.

    La strage di Portella della Ginestra è un monito. Ricordare quel giorno significa difendere i valori della giustizia sociale, della memoria condivisa e della democrazia partecipata. Un impegno che riguarda tutti noi, oggi più che mai.




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