Trapani – Quanto accade a Piazza Lucatelli cuore nevralgico della “movida” trapanese“, sta mettendo a dura prova il Comitato Centro Storico. Gli ultimi fatti sono avvenuti nella notte tra il 4 e il 5 aprile, Piazza Lucatelli si è trasformata ancora una volta nel teatro di un grave episodio di violenza e disordine. Attorno alle 2.30, si è infatti verificata l’ennesima rissa che ha coinvolto diversi giovani – ragazzi e ragazze – sotto gli occhi di una folla che ha preferito filmare piuttosto che intervenire. Il tutto mentre musica a volumi insostenibili, schiamazzi e occupazione della sede stradale rendevano impossibile persino il passaggio di forze dell’ordine o mezzi di soccorso.
“Con l’arrivo della primavera ci saranno i soliti problemi se non viene messa in campo una seria volontà di fare controlli rigorosi”, dice Alberto Catania, presidente del Comitato Centro Storico. Che poi continua: “La serata era iniziata attorno alle 23.00, con dj sistemati all’esterno dei locali e la musica che aumentava progressivamente di volume. Le porte spalancate lasciavano uscire suoni e confusione, mentre la piazza si riempiva di giovanissimi. Nessun rispetto per lo spazio pubblico né per la quiete: l’area è diventata presto una zona fuori controllo. Il culmine è stato raggiunto durante la notte, con una lite degenerata in rissa sui gradini della chiesa di San Rocco. Nessun intervento da parte dei gestori, nessun controllo visibile. Alla comparsa delle sirene, i coinvolti sono spariti. Ma non è finita lì: alle 4 del mattino, il rumore dello smaltimento del vetro e l’abbassamento delle saracinesche ha reso ancora più difficile il riposo dei residenti. La sicurezza è un’esigenza primaria per chi vive e abita nel centro storico – continua Catania – ma anche per i fruitori. Non può esserci promozione del territorio se non c’è prima
il rispetto delle regole”.
Il Comitato Centro Storico di Trapani chiede che venga finalmente applicata una regolamentazione chiara degli orari e delle modalità di emissione sonora, e che i controlli delle autorità non siano solo simbolici o sporadici. “Serve un cambio di passo. La città non può più tollerare il caos sotto casa come se fosse normale”, conclude Catania.