Peschereccio fermato da miliziani e "dirottato" verso porto libico
Il motopesca “Ghibli Primo”, iscritto al Compartimento marittimo di Mazara del Vallo, č stato fermato questa mattina in acque internazionali davanti a...
Il motopesca “Ghibli Primo”, iscritto al Compartimento marittimo di Mazara del Vallo, è stato fermato questa mattina in acque internazionali davanti alle coste della Libia. L'episodio - come riferisce la nota del Distretto della pesca e della Crescita blu di Mazara del Vallo - è avvenuto intorno alle ore 9.30 a circa 25 miglia nord nord-est dalla zona di Bomba, nell’area di Tobruk. Il peschereccio, di proprietà della società mazarese “Lumifa", è stato affiancato da un’imbarcazione con a bordo miliziani libici armati che hanno intimato al comandante, Faro Licavoli, e agli altri sei componenti dell’equipaggio - tre italiani e tre tunisini - di sospendere l’attività di pesca e di seguirli. L'imbarcazione è stata condotta nel porto di Ras al Helal. Lo stesso peschereccio era stata fermato, nel novembre 2916, insieme ad un altro motopesca, il "Giulia PG2, dalle autorità egiziane e condotto nel porto di Alessandria. La vicenda si era risolta in breve tempo con il rilascio. Nel 2008, peraltro, i due pescherecci mazaresi, furono protagonisti di un difficile salvataggio di 650 migranti che si trovavano su due barconi a largo di Lampedusa con il mare in burrasca. “Si tratta di una modalità inusuale - commenta Tumbiolo - in quanto il peschereccio si trovava nelle acque internazionali antistanti il Protettorato di Tobruk le cui autorità , prontamente contattate, erano all’oscuro dell’episodio”. "L’assessore regionale all’Agricoltura e Pesca, Antonello Cracolici, sta seguendo direttamente le fasi della vicenda e ha chiesto - riferisce Tumbiolo - alle Autorità militari di intervenire con mezzi navali ed aerei per scongiurare il pericolo di un sequestro in una zona considerata pericolosa. Lo stesso Cracolici ha allertato le Autorità diplomatiche italiane". Il Ministero degli Affari Esteri, guidato da Angelino Alfano, è al lavoro per tentare di sbloccare la vicenda per via diplomatica. Sull'accaduto è intervenuto anche il sindaco di Mazara del Vallo Nicola Cristaldi: "Si ripete il triste rituale dei sequestri di natanti mazaresi in navigazione nel Canale di Sicilia - ha commentato - . Tutto ciò conferma la necessità di aprire con i paesi rivieraschi protocolli di intesa, per assicurare lo svolgimento corretto dell'attività della marineria e serenità nel Mediterraneo. Ci auguriamo che, intanto, vengano assicurate le adeguate assistenze ai nostri marittimi e che possano rientrare subito dalle loro famiglie".
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