Si chiama Passaporto Digitale del Prodotto. E potrebbe finalmente cambiare le regole del gioco.
Bruxelles – Ti è mai capitato di comprare qualcosa – un telefono, una lavatrice, un frullatore – e dopo due anni precisi (magari subito dopo la garanzia) si rompe? E scopri che non conviene aggiustarlo, o che non ci sono i pezzi, o peggio ancora: nessuno sa come aprirlo.
Non è sfortuna.
È progettazione. Spesso programmata.
Ma da qualche parte, qualcosa sta finalmente cambiando.
Si chiama Passaporto Digitale del Prodotto, e sarà obbligatorio in tutta Europa a partire dal 2026.
Un nome un po’ tecnico, ma il concetto è semplice: ogni oggetto che compreremo avrà una scheda digitale con tutte le informazioni che oggi ci nascondono.
Una carta d’identità vera e propria, accessibile con un QR code, dallo smartphone, prima ancora di aprire il portafoglio.
Le cose che oggi non sappiamo mai. Quelle che nessuno scrive sulle scatole.
In pratica: tutto quello che serve per fare una scelta vera, non solo di prezzo o di moda.
Oggi ci raccontano di “fotocamere incredibili”, “display fluidi” e “design mozzafiato”.
Ma con il passaporto digitale potrai sapere, davvero, se:
Insomma: non sarà più solo una questione di megapixel, ma di rispetto. Per te, per i tuoi soldi, per il pianeta.
Perché ci hanno abituati al “compra e butta”, facendolo passare per modernità.
Perché ci fanno pagare caro oggetti progettati per rompersi presto.
Perché in questo gioco, chi perde siamo noi. Sempre.
Con questo passaporto digitale, finalmente, potremo vedere oltre la vetrina.
Capire cosa c’è dentro un prodotto, e scegliere in modo consapevole.
Sapremo cosa stiamo comprando, prima di pentircene
Potremo premiare chi fa prodotti onesti e durevoli
Avremo più diritto alla riparazione e meno sprechi
Nel 2026.
Si comincia da:
Poi, pian piano, toccherà a tutti.
La legge è europea, si chiama Regolamento Ecodesign per Prodotti Sostenibili (ESPR) ed è già stata approvata.
I singoli dettagli stanno uscendo con decreti dedicati a ciascun settore.
In un mondo pieno di pubblicità, influencer e recensioni a pagamento, il Passaporto Digitale è una piccola rivoluzione silenziosa.
Perché mette nelle mani dei cittadini il potere dell’informazione.
E ci ricorda che scegliere bene è un atto di libertà.