Palermo – Il Codacons esprime profonda preoccupazione in merito ai recenti controlli effettuati dai Carabinieri del Gruppo Tutela Lavoro di Palermo, che hanno portato alla chiusura di 18 imprese edili nella provincia, compresa l’isola di Ustica, per gravi irregolarità.
Su 71 imprese ispezionate, è emerso che il 15% dei lavoratori operava senza un regolare contratto o senza le necessarie garanzie di sicurezza. Le violazioni riscontrate includono l’omessa formazione e informazione del personale, mancate visite mediche, assenza di dispositivi di protezione individuale e montaggio non corretto di ponteggi, con conseguenti rischi di cadute dall’alto.
“Questi dati sono allarmanti e rappresentano una grave minaccia sia per la sicurezza dei lavoratori che per la legalità nel settore edile” – afferma il prof. Francesco Tanasi, giurista e Segretario Nazionale Codacons – Il lavoro nero e le violazioni delle norme sulla sicurezza non solo mettono a rischio la vita dei lavoratori, ma distorcono anche il mercato, creando concorrenza sleale nei confronti delle imprese che operano nel rispetto delle regole. È fondamentale intensificare i controlli e applicare sanzioni severe per garantire condizioni di lavoro dignitose e sicure”.
Il Codacons invita le autorità competenti a proseguire con determinazione nelle attività di vigilanza e a promuovere una cultura della legalità e della sicurezza sul lavoro, affinché episodi come quelli emersi a Palermo non si ripetano.