Palermo – Ignoti hanno vandalizzato la sede del Centro di Accoglienza “Padre Nostro” a Brancaccio. Scassinata la porta d’ingresso e asportata la targa dedicata al Beato don Pino Puglisi e monsignor Guido Sansavini.
“Siamo vicini al Centro Padre Nostro per il vile atto vandalico subito contro il poliambulatorio di prossimità intitolato al Beato don Pino Puglisi e monsignor Guido Sansavini, nel quartiere dello Zen. Grave prendere di mira un luogo di aggregazione e contrasto al degrado sociale e presidio di legalità, fondamentale soprattutto in queste realtà dove l’illegalità e la criminalità fanno sentire la loro presenza approfittando a volte dell’assenza dello Stato”. Lo afferma la segretaria generale Cisl Palermo Trapani Federica Badami.
“Questo atto non fa che confermare, che la scelta di creare in questi quartieri, strutture di assistenza e vicinanza alle famiglie bisognose, è quella giusta. Per rilanciare i nostri quartieri, per dare un segno concreto di rinascita e rispetto della dignità dei cittadini che vi abitano, bisogna portare avanti queste iniziative. Noi siamo sempre pronti a fare la nostra parte” conclude Badami.
Sul nuovo atto intimidatorio esprimere solidarietà anche il segretario regionale della Filca Cisl Sicilia, Paolo D’Anca.
«Siamo vicini ed esprimiamo la nostra totale vicinanza e solidarietà agli operatori del centro di accoglienza Padre Nostro e al presidente Maurizio Artale per l’ennesimo vile atto intimidatorio subito per mano di vandali che hanno preso di mira la struttura provocando danni a quello che rappresenta certamente uno dei luoghi simbolo nella lotta alla criminalità e alla mafia».
D’Anca ha ricordato il legame che unisce da tempo il sindacato al centro fondato da don Puglisi: «Da sempre siamo vicini al centro e alla loro opera di riscatto di un quartiere difficile e abbiamo in diverse occasioni avviato collaborazioni sinergiche per le fasce più deboli della comunità palermitana. Ci auguriamo che la magistratura e le forze dell’ordine facciano presto luce su quanto accaduto e si individuino i responsabili».