Castellammare del Golfo – Torna in libertà e con una misura alleggerita, l’ex comandante della polizia municipale di Castellammare del Golfo oggi in pensione, Giuseppe Giordano 70 anni, coinvolto nell’operazione “Sextorsion”, condotta dai carabinieri del comando provinciale di Trapani e coordinati dalla Procura del capoluogo. Giordano comparso venerdì scorso per l’interrogatorio di garanzia davanti al Gip del tribunale di Trapani, Massimo Corleo, ha preferito rispondere dando la sua versione sui fatti che lo hanno portato in carcere. Insomma ha raccontato com’è finito in questo giro vorticoso. Alleggerita quindi la misura cautelare, Giordano ha lasciato il carcere ed ora dovrà osservare soltanto l’obbligo di dimora a Castellammare del Golfo.
Il giudice per le indagini preliminari ha quindi accolto l’istanza presentata dall’avvocato Ernesto Leone, legale di Giordano indagato, assieme ad altri, per estorsione, truffa, diffusione illecita di immagini e video sessualmente espliciti, riciclaggio e impiego di denaro sporco. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia Giuseppe Giordano ha fornito una ricostruzione dei fatti diversa da quella dell’accusa raccontando diversi dettagli delle vicende finite al centro dell’indagine dei carabinieri, che ha provato a far luce su più di cento fra truffe ed estorsioni messe in atto dall’organizzazione con la tecnica del sextortion, ovvero costringendo la vittima a versare denaro con la minaccia di diffondere materiale audiovisivo dal contenuto sessualmente esplicito e, con il metodo del love scam, cioè attraverso false relazioni sentimentali via social.
Il Gip Massimo Corleo ha quindi disposto la scarcerazione per l’ex comandante della polizia municipale di Castellamare de Golfo, confermando però gli indizi di colpevolezza. La nuova misura, quella dell’obbligo di dimora, è scattata per evitare che Giordano possa allontanarsi dalla città del Golfo ed entrare in contatto con le altre persone sottoposte alla stessa indagine.
Complessivamente sono nove le persone indagate in questa inchiesta e risiedono in varie parti d’Italia e anche all’estero. Per sei era scattato l’avviso di garanzia, mentre la misura cautelare in carcere era stata disposta, oltre che per Giordano, anche per un calabrese originario di Cosenza e agli arresti domiciliari era finita una donna di 45 anni di origini romene residente a Piombino. Tantissime le vittime del raggiro anche queste sparse in varie parti della penisola.