Operazione antimafia "Scialandro". Fissata udienza preliminare
Sono 17 dei 31 indagati hanno ricevuto avviso di conclusione indagine
Fissata per il prossimo 11 luglio davanti al Gup di Palermo, giudice Rosario Di Gioia, l'udienza preliminare per gli indagati coinvolti nell'operazione antimafia "Scialandro" portata a termine a settembre 2023 da: Dia, Carabinieri e Polizia e che coinvolse i comuni di Custonaci, Valderice e Trapani.
A fine aprile a 17 dei 31 indagati, era stato notificato l'avviso di conclusione indagini, firmato dai pm, Beux, Brandini e De Leo, che fanno parte del pool di magistrati che all'interno della Procura distrettuale antimafia di Palermo, si occupano della provincia di Trapani.
L'avviso di conclusione delle indagini, preludio alla richiesta di rinvio a giudizio, era stato notificato a: Gaetano Barone, Pietro Armando Bonanno, Giuseppe Costa, Santo Costa, Gaetano Gigante, Luigi Grispo, Carlo Guarano, Andrea Internicola, Francesco Lipari, Paolo Magro, Giuseppe Maltese, Vito Manzo, Giuseppe Maranzano, Mario Mazzara, Roberto Melita, Mariano Minore, Francesco Todaro e Giuseppe Zichichi. I reati contestati sono quelli dell'associazione mafiosa, estorsione e intestazione fittizia di beni. L'indagine “Scialandro” colpì l'amministrazione comunale di Custonaci, all'epoca guidata dal sindaco Giuseppe Morfino (tra i 31 indagati, ma non indicato tra i destinatari dell'avviso di conclusione delle indagini, una posizione la sua, come altri, al momento stralciata). In manette fu il suo vice, Carlo Guarano. Per gli investigatori Guarano, sarebbe stato la “longa manus” dei boss dentro il Comune. Guarano è lo stesso politico che non sapendo di essere intercettato imprecava, parlando al telefono con un mafioso, riferendosi alle commemorazioni per la strage di Capaci.
Coinvolto nell'indagine anche Giuseppe Costa, che fece parte del gruppo di sequestratori del piccolo Giuseppe Di Matteo, ucciso e sciolto nell'acido per vendetta contro il pentimento di suo padre. L'indagine accertò poi il ruolo nelle faccende mafiose trapanese di Pietro Armando Bonanno tornato libero dopo una lunga carcerazione.
Altro personaggio pare riemergente, Mariano Minore figlio e nipote di Calogero e Totò. C'è una gola profonda dietro l'operazione “Scialandro” si tratta di un esponente dell'ormai ex giunta, dichiarazioni tutte puntalmente riscontrate dagli investigatori.
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