Ogni due minuti nel mondo una donna incinta o partoriente muore
Giornata mondiale della salute 2025: l’OMS punta sulla sopravvivenza di mamme e neonati
Redazione7 Aprile 2025 - Salute



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    Ginevra – Ogni due minuti nel mondo una donna incinta o partoriente muore: nel 2020 i decessi sono stati 287mila, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità. La mortalità materna resta una piaga silenziosa ma evitabile, spesso legata a povertà e mancanza di cure adeguate. Proprio per questo, la Giornata mondiale della salute 2025 accende i riflettori sul tema della salute materna e neonatale, invitando governi e cittadini ad agire con urgenza.

    Le disuguaglianze globali: l’Africa a rischio

    Nel mondo, il rischio di morire durante la gravidanza o il parto varia drammaticamente a seconda del luogo di nascita. In Africa subsahariana, 1 donna su 37 non sopravvive, mentre in Europa la media è di 1 su 6.500. Anche i neonati africani affrontano un destino difficile: hanno 10 volte più probabilità di morire nel primo mese di vita rispetto ai bambini nati nei Paesi ricchi.

    Le principali cause? Povertà, malnutrizione, mancanza di personale medico e strutture sanitarie, ma anche malattie infettive come l’HIV, la malaria e patologie croniche come l’anemia e il diabete.

    La situazione italiana: luci e ombre

    In Italia la mortalità materna si è ridotta da 11 a 8,3 decessi ogni 100.000 nati vivi tra il 2011 e il 2019, ma permangono forti differenze regionali:

    • Nord: 7,7/100.000
    • Centro: 5,9/100.000
    • Sud: 10,5/100.000

    Secondo l’Italian Obstetric Surveillance System, il 41% di queste morti potrebbe essere evitato. I principali fattori di rischio includono:

    • età materna ≥35 anni
    • basso livello d’istruzione
    • cittadinanza non italiana
    • obesità

    L’appello dell’OMS: cure accessibili e di qualità

    Per la Giornata mondiale della salute 2025, l’OMS ha lanciato la campagna “Healthy beginnings, hopeful future” (Inizio sano, futuro di speranza), con l’obiettivo di ridurre drasticamente la mortalità materna e neonatale. L’invito è chiaro: investire in cure efficaci e accessibili, soprattutto nei contesti più fragili.

    Come sottolinea Pascale Allotey, direttore del programma sulla riproduzione umana delle Nazioni Unite, comprendere le cause delle morti materne è il primo passo per garantire la sopravvivenza delle donne e dei loro bambini.

    Il ruolo della prevenzione: le “6 A” della salute infantile

    La Società Italiana di Pediatria (SIP) rilancia l’importanza di iniziare dalla nascita a costruire la salute dell’adulto. Le 6 azioni fondamentali sono:

    • Allattamento al seno
    • Alimentazione corretta
    • Attività fisica quotidiana
    • Uso limitato di dispositivi digitali
    • Riposo adeguato
    • Aderenza al calendario vaccinale

    Secondo il presidente Rino Agostiniani, educare fin dall’infanzia a uno stile di vita sano significa prevenire, nel lungo periodo, obesità, diabete, tumori e patologie cardiovascolari.

    Un futuro possibile

    Ridurre la mortalità materna e neonatale è possibile. Significa garantire pari accesso alla salute, combattere la povertà e rafforzare la prevenzione. Perché un bambino sano oggi sarà un adulto sano domani. E ogni vita salvata è un passo verso un mondo più equo e umano.




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