Attualità – Europa – La Norvegia si prepara a entrare nella storia della mobilità sostenibile. A partire dal 1º gennaio 2025, il paese scandinavo ha vietato l’immatricolazione di veicoli a benzina e diesel, diventando il primo al mondo a completare la transizione all’auto elettrica. Una decisione che segna un punto di svolta per il settore automobilistico e per l’ambiente.
Il successo della Norvegia non è casuale, ma il risultato di una politica lungimirante iniziata più di dieci anni fa. Le vendite di auto elettriche sono passate da meno dell’1% nel 2010 a un incredibile 88,9% nel 2024, con un ulteriore aumento al 96% nelle prime settimane del 2025. Un dato che testimonia l’efficacia delle strategie adottate.
Incentivi e infrastrutture: le chiavi del successo
La transizione è stata facilitata da un pacchetto di incentivi economici e politiche fiscali mirate, tra cui:
Esenzione dall’IVA e dalle tasse di immatricolazione per i veicoli elettrici
Parcheggi gratuiti e tariffe agevolate per pedaggi e traghetti
Massicci investimenti nelle infrastrutture di ricarica
Queste misure hanno reso le auto elettriche più accessibili e convenienti per i cittadini, accelerando il passaggio dai motori a combustione.
Il paradosso norvegese: un paese produttore di petrolio leader nella mobilità sostenibile
Il cambiamento non è stato privo di ostacoli. Le rigide condizioni climatiche del paese hanno sollevato dubbi sulle prestazioni delle batterie elettriche in inverno. Tuttavia, l’esperienza ha dimostrato che, nonostante le temperature estreme riducano l’autonomia, gli automobilisti norvegesi hanno saputo adattarsi, grazie anche al potenziamento delle infrastrutture di ricarica.
Un modello per il futuro della mobilità
La scelta della Norvegia rappresenta un modello per gli altri paesi che puntano a ridurre le emissioni di CO2 e a incentivare la mobilità elettrica. L’adozione di politiche efficaci, unita a investimenti mirati, potrebbe accelerare la transizione energetica a livello globale.