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Norme per le aziende che utilizzano gas fluorurati, Confartigianato chiede revisione

11 Aprile 2013 13:12, di Redazione
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Scade oggi il termine per chi svolge attività con i gas fluorurati, per l'iscrizione all'apposito registro nazionale tenuto dalle Camere di commercio....

Scade oggi il termine per chi svolge attività con i gas fluorurati, per l'iscrizione all'apposito registro nazionale tenuto dalle Camere di commercio. In particolare sono coinvolti gli installatori d’impianti e le imprese dell’auto riparazione. «Per iscriversi a questo registro - dichiara Francesco La Francesca, segretario provinciale di Confartigianato Imprese Trapani - le imprese devono munirsi di un lettore per la firma digitale CNS o di un token USB". Sarebbero ancora numerose, secondo l'associazione di categoria - le imprese che non sono riuscite a regolarizzare la propria posizione. "Sono stati concessi solo 60 giorni - continua La Francesca - per procedere all’iscrizione al registro nazionale, e nei primi trenta il sistema era lento e non pratico per chi non lo aveva mai utilizzato. A questo si aggiunge il fatto che molte aziende non hanno ancora ben capito di cosa si sta parlando e, soprattutto, per quale motivo si debba effettuare questo nuovo adempimento dopo che lavorano da decenni utilizzando di gas fluorurati, ovviamente con attrezzature adeguate e sicure".  Chi non effettua l'iscrizione rischia grosso. A soli 15 giorni dalla scadenza è stato stato emanato un decreto con le sanzioni previste per le violazioni: quella che riguarda la mancata iscrizione al registro può arrivare fino a 10mila euro. "Un’autentica follia - commenta il segretario provinciale di Confartigianato Imprese - come si fa ad applicare sanzioni così pesanti per un mero adempimento burocratico?". Confartigianato ha chiesto una proroga della scadenza per l'iscrizione di almeno tre mesi e la revisione completa della sanzioni previste. "Vogliamo evitare che i nostri imprenditori incappino in sanzioni assurde e ingiustificate - conclude La Francesca - ma dal Ministero dell’Ambiente nessuno risponde e, soprattutto, risolve il problema".

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