PoliticaTrapani – di Rino Giacalone – Dopo una lunga giornata silenziosa, a prendere posizione sulla crisi politica scoppiata a Palazzo D’Alì, aperta dalle dimissioni dell’assessore Emanuele Barbara, è stato il gruppo consiliare “Rigenerazione – Verdi Europa” del quale fanno parte il vice presidente del Consiglio comunale Andrea Genco, i consiglieri Giovanni Parisi e Baldo Cammareri, la consigliera Angela Grignano. Netto è il divario aperto con Barbara, un divorzio pesante nei toni e nei contenuti.
Il documento politico per la verità era atteso. Era stato chiesto dal sindaco Tranchida dopo il confronto notturno di lunedì scorso, un incontro al quale sono giunti dopo che nella mattinata della stessa giornata la riunione di Giunta era stata segnata dal distinguo di Barbara sulla oramai famosa delibera riguardante la convenzione tra Comune e la società degli Shark, per l’utilizzo del Palazzetto dello Sport. Delibera rimasta non trattata, ma che ugualmente ha segnato la distanza tra Tranchida e il suo assessore più vicino, Barbara. La riunione di lunedì sera, svoltasi a conclusione dei lavori del Consiglio comunale, seduta disertata proprio da Barbara quasi sempre presente e a difesa dell’amministrazione, si concluse con quello che pareva essere un accordo gradito anche a Barbara: sul caso Pala Shark si sarebbe concordata la via di chiedere un rinvio della trattazione della delibera in attesa di acquisire un parere dall’Anac, l’Autorità di vigilanza sull’anticorruzione. Tranchida però per essere certo avrebbe chiesto in quella sede un documento per rimarcare l’appartenenza del gruppo alla maggioranza.
Il documento adesso c’è, ma contiene qualcosa di più. La totale bocciatura dell’agire di Emanuele Barbara. Visto quanto accaduto, ma soprattutto “ascoltate” le parole, per via della registrazione telefonica pubblicata sui social dal patron degli Shark Valerio Antonini, della telefonata tra lui e l’assessore Barbara, il gruppo consiliare “Rigenerazioni Verdi Europa” ha deciso di stare ancora più vicino al sindaco Tranchida e al patron Antonini manda un preciso avvertimento che sicuramente provocherà un nuovo fronte polemico: “ I comportamenti che potrebbero definirsi eversivi sono altri e siamo certi che chi li mette effettivamente in atto prima o poi ne pagherà lo scotto”.
Il gruppo punta a lavorare per uscire dal “clima politico avvelenato”. Ma brucia il “tradimento” di Barbara: “Siamo sempre stati convinti dell’impegno innegabile e del grande lavoro svolto da Lele Barbara, grazie anche al supporto del nostro gruppo consiliare che ha sempre manifestato stima e fiducia nei suoi riguardi. Ma non siamo stati ricambiati con sincerità, la nostra lealtà non era pienamente contraccambiata”.
“Dal programma di governo non ci stacchiamo, certo a fronte di innegabili criticità e mancanze auspichiamo un ulteriore cambio di passo. Ma la scelta di una singola persona – confusa o forse eccessivamente preoccupata del suo futuro politico – non ci farà cambiare passo. Vogliamo portare a termine il lavoro che abbiamo giurato di svolgere nei confronti di questa città. Siamo pienamente coscienti e consapevoli che si può fare meglio e che si debba fare ancora di più, per questo oggi scegliamo di tenere fede ad un percorso che abbiamo condiviso nei termini della correttezza, della trasparenza e della legalità, principi cardini ai quali non verremo mai meno”.
Nessun passaggio all’opposizione, anzi: “la nostra presenza in maggioranza non è solo una questione di numeri, ma un impegno che onoreremo fino in fondo. Non siamo ricattabili e non cederemo ad alcuna pressione da parte di chicchessia, né avalleremo una trasposizione sul piano personale di questioni che hanno (o dovrebbero avere) soltanto una dimensione istituzionale. Le questioni amministrative che tengono banco da diversi mesi, catalizzando oltremodo le attenzioni della cittadinanza, verranno discusse nelle opportune sedi, al fine di giungere ad un epilogo positivo nell’interesse esclusivo della città e del Comune che rappresentiamo, assolutamente convinti che non ci sia interesse a recare danno ad alcuno e tantomeno alle squadre cittadine.
La richiesta di un autorevole consulto legale, nonché di un eventuale parere all’ANAC che otterremmo nel giro di appena trenta giorni, potrebbe dirimere una volta e per tutte la querelle tra le parti, togliendo qualsiasi dubbio sulla liceità delle procedure e permettendo a tutti di operare in totale trasparenza e serenità”.
Infine la stoccata più che a Barbara, rivolta ad Antonini: “Affermare che il Sindaco e l’Amministrazione Comunale ordiscano complotti ai danni della Città di Trapani è una narrazione quantomeno fuorviante e che respingiamo duramente. I comportamenti che potrebbero definirsi eversivi sono altri e siamo certi che chi li mette effettivamente in atto prima o poi ne pagherà lo scotto”.
E’ all’interno di questo gruppo che Tranchida sceglierà il successore di Barbara, potrebbe essere quello dell’attuale vice presidente del Consiglio comunale Andrea Genco.
Il documento del gruppo gli dà ragione a non lasciare Palazzo D’Alì, cosa che, i bene informati ci dicono, non gli è mai balenata.
