Nel ricordo di “Zu Sarinu”
Era un tagliapietre, un uomo vissuto tra i tufi di Favignana. Grande lavoratore che negli ultimi anni della sua vita si scoprě scultore. Molto naif, m...
Era un tagliapietre, un uomo vissuto tra i tufi di Favignana. Grande lavoratore che negli ultimi anni della sua vita si scoprì scultore. Molto naif, ma scultore e personaggio molto amato ed apprezzato a Favignana dai suoi conterranei e dai turisti. Rosari Santamaria, u “Zu Sarinu”, fece anche una apparizione cinematografica nel Commissario Lo Gatto, pellicola girata da Lino Banfi sull’isola. Scolpiva il tufo dando loro forma ed anima. Ora, Giovanna Guccione , altra persona simbolo dell’Isola, gli ha voluto tributare un omaggio con una mostra a lui intitolata che si è aperta a Palazzo Florio e che rimarrà aperta per tutto il mese di agosto. Initolare a “Zu Sarinu”, ossia Rosario Santamaria, morto nel 1992 all’età di 80 anni la mostra è una precisa scelta dell’autrice, che si muove sulla stessa linea "di salvataggio della memoria" che nel 2012 l'ha portata ad organizzare un’apprezzata mostra sui RAIS delle tonnare di Favignana e Formica, a partire dall'epoca delle tonnare di Favignana e Formica, a partire dall'epoca dei Florio. “Zu Sarinu” era fiero della sua isola e ai turisti offriva, senza volere nulla in cambio, la sua collaborazione e la sua simpatia ed anche qualcuna delle sue ingenue sculture, accompagnandoli alla scoperta dei siti più belli con l’unico scopo di far amare l’isola e farla rispettare.Abbracciò la causa dell’Associazione Marevivo e ne divenne convinto sostenitore indossando quasi sempre la maglietta con i delfini che gli fu regalata.La mostra, che si può visitare tutti i giorni dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20, è un omaggio alla sua personalità e alle sue tante opere, sparse per il mondo, con le sue barche, i suoi tonni, le sue facce e le sue figure incise sugli scogli.Per lui Luca Sonnino, giornalista di Nautica, pubblicò un appassionato articolo sulla piccola rivista “Il Panteco” nel 1995, e sempre sulla stessa rivista Silvestro Sinagra pubblicò in sua memoria una sua poesia. In ricordo di “Zu Sarinu” anche le foto di Stefano Fogato, e adessi i quadri che Giovanna Guccione ha voluto dedicargli per raccontarne visioni e passioni. “Sicuramente – come scrive della mostra Maria Guccione, sorella di Govanna – in questi quadri Zu Sarinu ha una sua nuova vita”.
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