"Nei secoli fedele". I Carabinieri festeggiano 199 anni di fondazione
L'Arma dei Carabinieri festeggia oggi il 199° anniversario della sua fondazione. Dopo la decisione del Governo di contenere le spese pubbliche e di ac...
L'Arma dei Carabinieri festeggia oggi il 199° anniversario della sua fondazione. Dopo la decisione del Governo di contenere le spese pubbliche e di accorpare in un unica occasione, quella appena trascorsa del 2 giugno, i festeggiamenti dei vari Corpi, anche il Comando provinciale di Trapani ha ricordato la ricorrenza in forma sobria e privata. Alla cerimonia hanno partecipato i militari della sede e una rappresentanza di quelli in servizio nei Comandi di Compagnia di Alcamo, Mazara del Vallo, Marsala e Castelvetrano , dell’Associazione nazionale Carabinieri e del Cobar, sono state consegnate le ricompense ai militari particolarmente distintisi. Il discorso del comandante "Ho lungamente riflettuto sull’opportunità o meno di commemorare la ricorrenza - ha esordito il comandante provinciale, colonnello Fernando Nazzaro - data la recente scomparsa di nostri colleghi, ancora in servizio: il luogotenente Mario Blunda, il brigadiere Giuseppe Zaccaria e - più recentemente - il maresciallo aiutante Fabio Summa,  che ci ha profondamente addolorato". Nazzaro ha detto di aver superato l'iniziale ritrosia grazie alla "personale convinzione che il modo migliore di onorare i nostri commilitoni e il loro profondo attaccamento all’Istituzione deve avvenire tentando di esorcizzare e superare questo tragico momento, questa fase di diffuso stordimento, attraverso la  normalizzazione della nostra attività quotidiana, per proseguire con maggiore impegno e convinzione l’opera iniziata dai nostri cari colleghi scomparsi che, tanto intensamente, hanno vissuto la loro missione nell’Arma". Il comandante provinciale si è poi soffermato sul significato della celebrazione odierna: "Il carabiniere, oggi molto più che ieri, è un punto di riferimento per la crescente domanda di sicurezza dei cittadini, un interlocutore naturale ed autorevole per le comunità nelle quali opera. Non solo un “professionista della sicurezza”, ma un interlocutore di più ampio respiro del corpo sociale che in lui vede il rappresentante dello Stato, capace di farsi interprete delle effettive esigenze dei cittadini, che acquisisce autorevolezza in virtù della sua disponibilità a farsi carico di tali esigenze". "L’Arma - ha proseguito il comandante provinciale - che ha l’umanità elevata a norma nel proprio regolamento, ne è sempre stata consapevole e ha costantemente dato prova di attenersi strettamente a questo “principio di umana partecipazione. E’ un patrimonio che dobbiamo conservare e alimentare ad ogni costo, perché non è stato facile acquisirlo". Nazzaro ha sottolineato la necessità , per i militari, di farsi trovare pronti, pur di fronte a sfide sempre più impegnative e complesse, a fronteggiare le difficoltà , non ultime quelle che nascono dalla profonda crisi economica e sociale che l'Italia sta attraversando. “Miei cari carabinieri - ha detto - sono consapevole delle difficoltà dei compiti istituzionali che assolvete, perché la realtà del territorio di questo Comando è  complessa, articolata e richiede un impegno totale e incondizionato da parte di ciascuno di voi. E' doveroso ricordare con voi i numerosi carabinieri che sono caduti in questa provincia, nella regione e nel territorio nazionale. A loro il nostro perenne ricordo. Ai loro familiari la nostra riconoscente e affettuosa vicinanza". I risultati Il comandante provinciale ha poi tracciato un quadro dell'azione dell'Arma nel territorio trapanese: la capillarità della presenza dei Carabinieri in tutti i comuni della provincia ha consentito di perseguire il 77 per cento dei reati consumati, con 12.200 denunce sulle 16.000 complessive presentate dai cittadini. Nel periodo giugno 2012-maggio 2013, sono state oltre 400 le persone arrestate e 3.200 quelle denunciate, 90.000 persone e 61.000 i veicoli controllati nei 28.000 servizi di pattuglia svolti; 1.300 gli interventi eseguiti a seguito di chiamate giunte al 112. "Numeri - ha sottolineato Nazzaro - che rappresentano una concreta testimonianza che state lavorando bene, con straordinario impegno e apprezzato senso di responsabilità ". Nonostante il lavoro delle forze dell'ordine, però, i reati predatori sono in aumento, così come le violenze in famiglia e sui minori sui quali il comandante provinciale ha confermato che si stanno concentrando molte risorse. Anche contro la criminalità organizzata è stata operata un’attività attenta che ha tenuto conto dell’analisi complessiva eseguita nel tempo sulle modalità e sulle forme della presenza mafiosa sul territorio e il progressivo condizionamento delle attività imprenditoriali locali. Nel periodo di tempo considerato, sono state perseguite 3 associazioni di tipo mafioso, arrestate 6 persone e denunciate altre 38 per associazione mafiosa, concorso esterno, estorsione, intestazione fittizia di beni, tutte aggravate dal metodo mafioso. "Rimane una priorità l’aggressione ai patrimoni illeciti - ha commentato Nazzaro - e l’attività svolta in tale contesto ha consentito, finora, di sequestrare il capitale sociale le proprietà di sei società , per un valore stimato di circa 11 milioni di euro, e di inoltrare numerose altre proposte di sequestro beni per un valore di circa 35 milioni". Proprio per le più significative operazioni di servizio effettuate in provincia, nel corso della cerimonia di oggi, sono stati premiati alcuni carabinieri: si tratta degli appuntati Giancarlo Conventi, Giuseppe Olino, Raffaele Ortino, Rocco Bonanno, Francesco Corso, Leonardo Galluzzo e Fabio Gorlin, dei vice brigadieri Giuseppe Guardino, Salvatore Pagliara, dei brigadieri Paolo Sebastiano Stuppia e Antonio Cuneo, dei luogotenenti Fabio Proietti e Giovanni Evati, dei marescialli Andrea Filippo Tripodi, Salvatore Di Fina, Andrea Adragna, del capitano (al tempo dei fatti tenente) Carmine Gebiola. L'anniversario della fondazione dell'Arma è stato ricordato anche dal primo cittadino di Trapani, generale in pensione dei Carabinieri, Vito Damiano che ha inviato un messaggio al comandante provinciale. "E' con orgoglio di carabiniere che rivolgo, per il suo tramite, gli auguri più fervidi in occasione del 199° Annuale della Fondazione dell'Arma", scrive il sindaco che prosegue: all'augurio associo il piu' vivo ringraziamento per la qualificata, incessante e preziosa attività , svolta sul territorio dai nostri carabinieri, a tutela e sicurezza della collettività trapanese". La storia Il Corpo dei Carabinieri fu fondato a a Cagliari, nel giugno 1814, da Vittorio Emanuele I di Savoia, re di Sardegna, con lo scopo di fornire al Regno un corpo di polizia simile a quello francese della Gendarmerie. Il nome deriva dall'arma che ogni militare aveva in dotazione: la carabina. I colori del pennacchio - il rosso e il blu - furono scelti, nel 1833 dal re Carlo Alberto al quale, successivamente, proprio i Carabinieri salvarono la vita durante la battaglia di Pastrengo. I Carabinieri hanno sempre combattuto in ogni conflitto nel quale l'Italia sia stata coinvolta, riportando cospicue perdite in termini di vite umane e ottenendo un imponente medagliere per atti eroici compiuti in ogni parte del mondo. La storia dell'Arma è costellata da molti esempi, da parte di suoi componenti, di comportamenti altruistici, cosa che, nel tempo, le ha valso l'appellativo di "Benemerita". Fino al marzo del 2000 i Carabinieri erano parte integrante dell'Esercito Italiano, successivamente l'Arma fu elevati al rango forza armata autonoma nell'ambito del Ministero della Difes con dipendenza del Comandante generale dal Capo di Stato Maggiore della Difesa. Il motto dei Carabinieri è "Nei secoli fedele" adottato nel 1914, in occasione del primo centenario dell'Arma, in sostituzione di quello che recitava "Usi ad obbedir tacendo e tacendo a morir", frutto della diffusa credenza che il silenzio sia necessariamente sinonimo di disciplina. La patrona dell'Arma dei Carabinieri è la "Virgo Fidelis", appellativo cattolico di Maria, madre di Gesù, scelta come protettice nel 1949, data in cui venne promulgato di un apposito "Breve" apostolico da parte di papa Pio XII.
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