Naufragio Nuova Iside: arrestati armatore e due ufficiali del Vulcanello, ricercata una quarta persona [VIDEO]
Indagini della Procura di Palermo chiusa
Oggi la svolta. Il comandante e il terzo ufficiale della motonave sono accusati di naufragio e omicidio colposo mentre nei confronti dell’armatore, posto ai domiciliari, è stato ipotizzato il reato di frode processuale e favoreggiamento personale. Una quarta persona è attualmente ricercata.
Il 12 maggio il peschereccio scomparve a nord di San Vito Lo Capo. Le ricerche della Guardia Costiera consentirono di recuperare i corpi di due dei tre membri dell’equipaggio e di individuare, con l’ausilio dei mezzi della Marina Militare, il relitto della nave. Il corpo del terzo pescatore venne ritrovato oltre un mese dopo il naufragio sulla spiaggia di Gioia Tauro, in Calabria.
Le successive indagini portarono al sequestro della scatola nera della motonave Vulcanello e all’ispezione della carena della stessa nave che ha coinvolto anche i carabinieri del Ris di Messina. Gli accertamenti hanno portato al sequestro della nave e all’individuazione di elementi che hanno consentito ad investigatori ed inquirenti di ipotizzare responsabilità della Vulcanello nel naufragio. Nel corso delle indagini gli investigatori della Guardia Costiera hanno eseguito una serie di perquisizioni nella sede della società armatrice della Vulcanello che hanno consentito di accertare che lo scafo della nave era stato ripitturato dopo la collisione con il peschereccio.
di seguito il comunicato stampa della Guardia costiera
In esecuzione all’Ordinanza di Applicazione di misure cautelari e all’Ordine di esecuzione emessi, rispettivamente, dal Giudice per le Indagini Preliminari e dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo, la Guardia Costiera di Palermo, in data odierna, ha eseguito 3 provvedimenti giudiziari nei confronti di C.G. classe 1975 e C.G. classe 1994, all’epoca dei fatti rispettivamente Comandante e Terzo Ufficiale di Coperta della motonave Vulcanello M., che sono stati tradotti in carcere presso le case circondariali di Poggioreale e di Locri, mentre la misura degli arresti domiciliari è stata applicata a carico dell’armatore B.R. classe 1946.
La tragica vicenda ebbe inizio il 12 maggio 2020 a seguito della scomparsa del Motopesca Nuova Iside, e dei suoi tre membri di equipaggio, nel tratto di mare a Nord di San Vito (TP).
Una complessa e capillare attività di ricerca condotta con estrema perizia dai mezzi aeronavali della Guardia Costiera di Palermo, consentì di recuperare i corpi di due membri dell’equipaggio e, successivamente, con l’ausilio di unità navali specializzate della Marina Militare, di individuare il relitto del motopesca affondato nei pressi dell’ultima posizione nota.
Il 20 giugno 2020, sulla spiaggia di San Ferdinando (Gioia Tauro), è poi stato ritrovato un corpo, successivamente risultato appartenere al terzo marittimo disperso.
Per l’accertamento e la ricostruzione dei fatti è stata condotta una intensa, articolata e specialistica attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Palermo, che ha disposto:
Ø il sequestro del VDR (Voice Data Recorder), “la scatola nera†della nave Vulcanello M.;
Ø  l’ispezione alla carena della nave con il Nucleo Subacquei della Guardia Costiera;
Ø una specifica attività investigativa sullo scafo della nave Vulcanello M, con l’ausilio del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche – RIS di Messina, per la ricerca di elementi oggettivi riconducibili ad un possibile impatto con il Nuova Iside.
Gli accertamenti sono, poi, proseguiti con il sequestro della nave, l’esame della strumentazione di bordo, in particolare il VDR, che ha permesso di ricostruire con accuratezza le fasi della navigazione nell’imminenza dell’ipotizzato sinistro marittimo.
Sono stati, inoltre, compiuti mirati accertamenti presso il cantiere di costruzione del Nuova Iside, ispezioni a bordo della nave Vulcanello M. e perquisizioni delle sedi della società armatrice della nave, anche in relazione alla accertata pitturazione del suo scafo, quale integrazione della fattispecie di reato di ipotizzata frode processuale.
Per effetto dei citati provvedimenti, eseguiti in data odierna, gli indagati sono stati tradotti da personale della Guardia Costiera di Palermo, con l’ausilio di personale dei Comandi di Napoli e Gioia Tauro, presso le case circondariali di Poggioreale e Locri, a disposizione della Autorità Giudiziaria procedente.
© Riproduzione riservata
Dello stesso argomento
Nuova Iside: petroliera Vulcanello potrebbe aver tentato di occultare impatto
Nuova Iside. Individuato a 1400 metri di profondità il peschereccio affondato
"Nuova Iside" Interrogazione del Senatore Santangelo al Ministro della Difesa. Si ritorni ad indagare anche sul naufragio del Karol W
Affondamento "Nuova Iside", disposto il sequestro della scatola nera di una petroliera
Peschereccio disperso. Un'altra unità speciale della Marina da ieri alla ricerca del terzo marittimo
Peschereccio disperso. Alla nave Antea il compito di cercare il relitto
Peschereccio disperso. Proseguono le ricerche di Vito Lo Iacono
Peschereccio disperso. E' di Matteo Lo Iacono il corpo ritrovato stamane
I più visti
Scossa di magnitudo stimata 4.4 a Erice
Incidente stradale ieri sera a Valderice, auto finisce in un burrone
Olio di oliva: a quanto si vende in Sicilia occidentale
Aggiornamento Trapani. Incidente stradale questa sera lungo lo scorrimento, due i feriti
Perde il controllo dell'auto e sfonda la vetrina di un negozio