Morì in un incendio a casa.

Gli indagati avrebbero voluto solo intimidire.

Salvatore Cannata e Marco Accarpio hanno subito un decreto di fermo di indiziato di delitto nei confronti dei due uomini accusati in concorso di aver incendiato la sera dello scorso 15 febbraio un'abitazione di Noto ( Siracusa), provocando la morte di Vincenzo Blanco che si trovava all'interno ( i reati contestati sono incendio e morte come conseguenza di altro delitto). All'interno di ambienti criminali sarebbe nata l'intimidazione , ma secondo la polizia le intenzioni dei due non erano quelle di uccidere Blanco ma si sarebe semplicemente trattato di un avvertimento forse per debiti di droga nei confronti di qualcuno che era vicino a Blanco.
Secondo la ricostruzione effettuata dagli investigatori dopo aver partecipato ad una festa di compleanno la vittima era tornata a casa. Dalle immagini del sistema di video sorveglianza si vedrebbero i due entrare nel vicolo e poi uscire in tutta velocità e dopo pochi secondi si vede il fumo dell'incendio. La vittima nel tentativo di spegnere le fiamme che avevano ormai circondato l'intero stabile distruggendo gli arredi è rimasto intossicato morendo per asfissia sulla rampa delle scale che dal piano terra conduce al primo piano dove si trova la camera da letto.
Accanto al corpo i vigili del fuoco hanno rinvenuto un secchio d'acqua, con il quale , probabilmente , la vittima aveva cercato di spegnere le fiamme per salvarsi la vita.

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