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Mazara, “Sponde”

16 Settembre 2011 11:17, di Niki Mazzara
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Mazara del Vallo, 16 settembre 2011-  S’inaugura domani (sabato) alle ore 19 nella chiesa di Santa Veneranda (nell’omonima piazza) a Mazara del Vallo ...

Mazara del Vallo, 16 settembre 2011-  S’inaugura domani (sabato) alle ore 19 nella chiesa di Santa Veneranda (nell’omonima piazza) a Mazara del Vallo la mostra «Holy Land Mosaics», realizzata dal Mosaic Centre di Gerico in collaborazione con ATS Pro Terra Sancta e Diocesi di Mazara del Vallo, grazie ad un finanziamento dell’Unione Europea. L’inaugurazione avverrà nell’ambito della quarta edizione di «Sponde», l’iniziativa che da stamattina si sta svolgendo a Mazara sul tema «Migrazioni nel Mediterraneo: minaccia o opportunità?», su iniziativa del CeMSI e dell’Osservatorio del Mediterraneo. Le copie esposte sono state realizzate da otto artisti del mosaico, due europei e sei palestinesi, che hanno utilizzato tecniche e materiali antichi. I mosaici scelti provengono da una grande varietà di luoghi (chiese, moschee, palazzi, ville) e risalgono a periodi storici differenti, a testimonianza delle diverse realtà storiche, culturali e religiose che si sono succedute e sono coesistite in Palestina. Per diversi anni il Mosaic Center di Gerico, con il sostegno di «ATS Pro Terra Sancta», ha cercato di far rivivere l’arte del mosaico, che è stata così importante nell’antichità nei territori palestinesi, e di fornire la formazione necessaria ad un personale qualificato per renderlo in grado di occuparsi in maniera professionale della conservazione e della valorizzazione di questo enorme patrimonio. «La preservazione del patrimonio culturale palestinese non rappresenta solo un’occasione di scambio culturale e dialogo, ma apporta grande beneficio alle future generazioni di tutta l’umanità» ha detto Vincenzo Bellomo, mazarese da anni al lavoro in Terra Santa, che ha voluto la “trasferta” della mostra in Italia. All’inaugurazione saranno presenti Osama Hamdan e Carla Benelli, curatori della mostra,  il mosaicista Imad Doudin, lo stesso Bellomo e il vescovo di Mazara del Vallo, monsignor Domenico Mogavero.   L’esposizione è la prima volta che approda in Italia, dopo il successo riscosso lo scorso luglio nella sua esposizione al museo della città vecchia a Hebron. La mostra mette in luce come la produzione di mosaici sia una produzione duratura, piena d’innovazione oggi, così come lo era millenni fa. Gli otto artisti del mosaico si sono uniti per riprodurre esempi di alcuni dei più bei capolavori in mosaico mai realizzati, utilizzando tecniche e materiali antichi (tessere di pietra, vetro, oro e madreperla). La tecnica e arte del mosaico è un prodotto culturale tipico del Mediterraneo. In Palestina il mosaico ha avuto una durata nel tempo eccezionale rispetto agli altri paesi, è stato in uso a partire dall’epoca ellenistica, attraverso i diversi periodi romano, bizantino, primo-islamico, crociato e mamluco, per almeno 14 secoli. Gli attuali Territori Occupati Palestinesi conservano esempi di mosaici che sono tra quelli più belli ed antichi del mondo. La mostra è composta da 13 mosaici di misure diverse, inseriti, in alcuni casi, in pannelli fotografi ci che riproducono le dimensioni originali. Il più piccolo è di 1,38 x 0,53 m. e il più grande 4,16 x 2,58 m. inserito in una immagine lunga 15 m. La mostra include pannelli esplicativi che illustrano i mosaici originali, la loro storia, collocazione e condizione attuale e le modalità di produzione delle copie. La mostra rimarrà aperta sino al 30 settembre.

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