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Mazara del Vallo | Cronaca

Mazara. Operai morti sotto un traliccio crollato, arrivano cinque condanne

25 Ottobre 2024 12:49, di Laura Spanò
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La sentenza emessa dal Tribunale di Marsala

Mazara del Vallo - Per la morte dei due operai schiacciati da un traliccio crollato a Mazara nel 2017, Giuseppe Romeo e Vincenzo Miraglia, arrivano cinque condanne. Sono state emesse dal Tribunale di Marsala, su richiesta della Procura della Repubblica. I cinque accusati di omicidio colposo avrebbero violato, come è emerso in sede dibattimentale, le norme in materia di sicurezza suoi luoghi di lavoro.

Giuseppe Romeo e Vincenzo Miraglia nel febbraio 2017 erano impegnati nello smontaggio di un’antenna. Al momento della tragedia erano su un traliccio Monocone Granger 1794 di circa 18 metri che improvvisamente crollò schiacciando i due operai. I lavori erano relativi ad un appalto commissionato da Telecom Italia alla ditta Comtel che ho ha sub-appaltato all’azienda Romeotel. Fabrizio Silvestri, committente dei lavori per Telecom Italia è stato condannato alla pena di due anni e sei mesi di reclusione. Tre anni e tre mesi per Francesco Lupo, progettista, direttore dei lavori e coordinatore della sicurezza per Telecom. Tre anni per Luca Bersani legale rappresentante di Comtel. Stessa pena è stata inflitta a Vincenzo Cassese, legale rappresentante di Comtel e a Lucia Priore responsabile del Servizio di prevenzione e protezione di Comtel. Tutti gli imputati, invece, sono stati assolti dal reato di lesione personale colposa ai danni di Domenico Firriolo perché il fatto non sussiste.

Le indagini, condotte dal Commissariato di Mazara del Vallo e dal Servizio Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro dell'ASP di Trapani, hanno portato all'accertamento di gravi violazioni delle norme di sicurezza previste dal D.lgs. 81/2008, la principale normativa italiana in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. L'esito del processo ha dimostrato che l'omicidio colposo è avvenuto in un contesto caratterizzato da:La presenza di una squadra di operai priva, almeno in parte, delle competenze tecniche necessarie per svolgere i lavori in sicurezza.
L'adozione formale, ma non sostanziale, di documenti come il Piano di Sicurezza e Coordinamento (P.S.C.) e il Piano Operativo di Sicurezza (P.O.S.), che si sono rivelati inadeguati.
L'assenza della supervisione da parte del coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione e del responsabile tecnico dei lavori.

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