Mazara del Vallo – A conclusione di una serie di indagini e analisi condotte sulla scorta di pregressi accertamenti di polizia giudiziaria ed di approfondite analisi patrimoniali, agenti in servizio presso la Divisione Anticrimine della Questura di Trapani, hanno eseguito la confisca di beni nei confronti di Vito Ingrassetto, pregiudicato di Mazara del Vallo.
Valore dei beni confiscati 300 mila euro, ed in particolare una impresa individuale, dieci tra motoveicoli ed autovetture nonché conti correnti bancari e postali, inclusa anche una ingente somma già oggetto di sequestro penale poiché provento dell’attività illecita di spaccio di sostanze stupefacenti .
Il provvedimento è stato emesso disposte dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale del capoluogo, che ha accolto integralmente la proposta avanzata dal Questore di Trapani Giuseppe Felice Peritore (ai sensi della vigente normativa antimafia), anche per quanto concerne l’aggravamento della misura personale precedentemente applicata a Ingrassetto.
A quest’ultimo che attualmente si trova detenuto in istituto penitenziario, è stato anche decretato l’aggravamento della durata della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza fino a cinque anni, con l’imposizione contestuale dell’aggiunta dell’obbligo di soggiorno e del divieto di recarsi fuori dal comune di residenza.
La confisca fa seguito al sequestro operato dalla Polizia a Mazara del Vallo nel mese di marzo di quest’anno.
“I fatti compendiati nella proposta presentata ed accolta integralmente dal Tribunale di Trapani – Sezione Misure di Prevenzione hanno posto in risalto il profilo criminale di un noto pregiudicato mazarese che già negli anni precedenti era stato destinatario di analoga misura personale e patrimoniale e che, nel mese di novembre dello scorso anno, era stato tratto in arresto per traffico di stupefacenti”.
Vito Ingrassetto – scrivono gli investigatori – nel tempo, ha reiterato, con la medesima intensità e con le stesse modalità, l’attività di spaccio, che gli ha sempre permesso di concretizzare e gestire significative somme di denaro e altri beni. Sia i beni, sia le somme di denaro, però, venivano rigorosamente schermati da operazioni negoziali di natura simulatoria realizzando intestazione fittizie, finalizzate ad eludere le disposizioni in materia di misure di prevenzione patrimoniali tramite intestazioni non solo ai propri familiari, così come aveva fatto in precedenza, ma anche a soggetti extra familiari al fine di evitare ulteriori aggressioni al proprio patrimonio.
Le indagini patrimoniali, condotte da specialisti della Divisione Polizia Anticrimine, hanno evidenziato infatti come lo stesso proposto, negli anni, abbia illecitamente acquisito beni a fronte di redditi percepiti del tutto risibili.
La sproporzione tra il patrimonio illecitamente accumulato ed i redditi legalmente acquisiti è stata tale che il Tribunale, condividendo totalmente la richiesta avanzata dal Questore di Trapani, ha disposto la confisca di beni riconducibili a Vio Ingrassetto interessato e valutati in 300 mila euro circa.