Maxi frode su gasolio agricolo: 50 imprese coinvolte, denunciate 48 persone
Tonnellate di carburanti consumati in frode, oltre 50 le imprese coinvolte. Fiumi di gasolio a 90 centesimi per i “furbetti” del rifornimento “facile”...
Tonnellate di carburanti consumati in frode, oltre 50 le imprese coinvolte. Fiumi di gasolio a 90 centesimi per i “furbetti” del rifornimento “facile”. Questo il bilancio della operazione "Ulisse" della Guardia di Finanza di Castelvetrano condotta attraverso le banche dati in uso al Corpo, le cui risultanze sono state “incrociate” con i dati trasmessi periodicamente alla Guardia di Finanza dall’Ispettorato Provinciale Agricoltura di Trapani. I finanzieri hanno passato al setaccio le imprese agricole di 8 Comuni in provincia di Trapani, rilevando gravi incongruenze tra i dati presenti nei registri delle imprese e quelli forniti dagli stessi imprenditori alla Regione Siciliana. Gli uomini delle Fiamme Gialle, dopo aver esaminato i fascicoli aziendali delle imprese agricole e le relative posizioni alla Camera di Commercio, hanno svelato un collaudato sistema di frode messo in atto da oltre 50 imprese le quali, attraverso numeri di registrazione inesistenti o riconducibili a soggetti cessati, hanno falsamente attestato alla Regione Siciliana di essere pienamente operative e regolarmente iscritte al registro delle imprese agricole. Tra queste sono state individuate imprese prive di iscrizione alla Camera di Commercio da oltre 15 anni, partite IVA cessate da oltre 8 anni e evasori “totali” sin dal 2003. Emblematico il caso di una ditta individuale, cancellata d’ufficio dalla Camera di Commercio per “sopravvenuta mancanza dei requisiti di impresa”, la quale, nonostante ciò, avrebbe consumato in frode oltre 7 quintali di carburanti rigorosamente acquistati a prezzi asicuramente allettanti se confrontati con quelli alla pompa che oggi si aggirano intorno ad 1,5 euro/litro. Ora le ditte rischiano sanzioni per un valore complessivo pari ad oltre mezzo milione di euro. Nel complesso 48 sono i “furbetti” finiti nel mirino degli investigatori e segnalati alla Procura della Repubblica per i reati di falso, truffa ai danni dello Stato e sottrazione al pagamento dell’accisa su un quantitativo complessivo di carburante pari ad oltre 111.000 litri. Per 25 di loro è scattata anche l’aggravante prevista dal Testo Unico Accise per chi sottrae all’accertamento quantitativi di carburante superiore a 2.000 chilogrammi.
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