Marsala – Un titolo che non lascia scampo: “Il Fuoco della Memoria”. È il nome del docufilm che verrà proiettato giovedì mattina al Teatro Impero di Marsala, in una data che pesa come una pietra nella storia italiana. Il 23 maggio, giorno della strage di Capaci, non è solo una commemorazione: è una ferita aperta, una promessa da rinnovare.
Una giornata per ricordare, ma anche per capire
L’iniziativa rientra nell’ambito della “Giornata della Legalità” e porta la firma dell’Associazione Nazionale Magistrati – sezione di Marsala, con la collaborazione dell’Università degli Studi di Palermo e il patrocinio del Comune. La delibera è arrivata direttamente dalla Giunta comunale, con il sindaco Massimo Grillo in prima linea nel sostegno all’evento.
Il docufilm: un racconto che attraversa le coscienze
Non è una semplice proiezione, quella in programma. “Falcone e Borsellino – Il Fuoco della Memoria” è un’opera intensa e lucida, firmata da Ambrogio Crespi, con la sceneggiatura di Maria Gabriella Ricotta, Luigi Sarullo e Nino Blando. Racconta – con immagini d’archivio, voci autentiche, frammenti di vita – la traiettoria straordinaria e dolorosa di tre figure chiave della lotta alla mafia: Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Francesca Morvillo.
Il risultato è un mosaico di emozioni e verità. Un’opera che non si limita a custodire il ricordo, ma lo alimenta, lo rende presente, quasi vivo. Perché la memoria, se non brucia, è solo nostalgia. E qui, invece, si chiede impegno.
Gli studenti in prima fila
A rendere ancora più significativo l’evento sarà la presenza degli studenti delle scuole superiori di Marsala e dei comuni limitrofi. Dopo i saluti delle autorità, la proiezione sarà seguita da un momento di confronto aperto, in cui i giovani potranno intervenire, porre domande, condividere riflessioni.
Non una lezione, ma un dialogo. Perché parlare di legalità oggi, a trentatré anni dalle stragi, è forse ancora più urgente. Soprattutto quando a farlo sono le nuove generazioni.
Un invito che è anche una responsabilità
L’ingresso è libero. Ed è un invito rivolto a tutti: studenti, famiglie, cittadini, istituzioni. Perché la legalità non è una ricorrenza, ma un esercizio quotidiano. E perché ricordare Falcone e Borsellino non vuol dire solo onorare il passato, ma prendere posizione, oggi, nel presente.
Marsala si ferma, per un’ora almeno. Perché certe storie, se ascoltate bene, continuano a camminare con noi.