Lavoratori Ato, i sindacati chiedono incontro a Crocetta
Dopo i sit-in di protesta davanti alle nove prefetture siciliane contro la gestione degli Ato indetta da Cgil, Cisl e Uil, i sindacati hanno consegnat...
Dopo i sit-in di protesta davanti alle nove prefetture siciliane contro la gestione degli Ato indetta da Cgil, Cisl e Uil, i sindacati hanno consegnato una lettera ai Prefetti per chiedere che si facciano mediatori per sollecitare la Regione ad attivare un tavolo permanente di concertazione regionale sul futuro del settore: “Riteniamo non più rinviabile l’incontro con il presidente della Regione Crocetta -  scrivono nella lettera i segretari di Fp Cgil Fit Cisl Ambiente Uiltrasporti Claudio Di Marco, Dionisio Giordano, Gianni Acquaviva  - e siamo pronti anche ad indire  una manifestazione regionale per portare all’attenzione della collettività il disastro che la politica siciliana ha volutamente determinato in questo delicatissimo settore. E’ ormai sotto gli occhi di tutti che non ci sono più le condizioni economiche per assicurare la continuità e la funzionalità del servizio di igiene ambientale nei comuni dell’Isola”. A preoccupare i sindacati sono le condizioni economiche delle aziende del settore non  più in condizione di sostenerne finanziariamente il funzionamento degli Ato. Gli stipendi, lamentano i sindacati, vengono pagati con scarsissima regolarità e rara frequenza - caso limite a Messina all’Ato2 dove i lavoratori senza stipendio ormai da 13 mesi - e il livello di indebitamento raggiunto non consente più di garantire la minima manutenzione dei mezzi che così, spesso, restano fermi. In molte provincie proprio per via dell’incertezza e dell’anarchia che domina il settore, sono state avviate le procedure di licenziamento in vista della scadenza degli Ato il prossimo 30 settembre. L'attivazione del ciclo di gestione integrata dei rifiuti, secondo i sindacati, è rimasta sulla carta: "Abbiamo chiesto un incontro alla Regione, da un lato per tamponare quanto sta accadendo e per evitare il serio rischio di una imminente esplosione igienico-sanitaria dannosa alla salute pubblica, dall'altro per concertare nuove soluzioni per una efficace gestione del servizio di igiene ambientale”. La strada tracciata dal governo regionale del ritorno alla gestione del servizio direttamente in mano ai sindaci secondo Cgil, Cisl e Uil rappresenta "un enorme rischio", perchè spesso le amministrazioni comunali sono "i diretti responsabili di questa catastrofe, avendo, a volte, consentito che si determinassero livelli di evasione tributaria e non avendo garantito in passato che gli interessi mafiosi non si infiltrassero nella gestione del servizio”. Le possibili soluzioni secondo i sindacati sono l'applicazione dele norme che già esistono a livello nazionale per far funzionare e rendere produttivo il ciclo integrato dei rifiuti, l’incremento delle percentuali di raccolta differenziata, puntando soprattutto sul "porta a porta spinto", anche per utilizzare al meglio quel personale che, limitatamente ad alcune realtà , viene definito in esubero. A questo dovrebbe aggiungersi la necessaria costruzione degli impianti di compostaggio già finanziati.
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