L'Autorità portuale bandisce concorso per progettazione nuovi terminal del porto
L’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale ha bandito un concorso internazionale di idee per la progettazione dei nuovi terminal c...
L’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale ha bandito un concorso internazionale di idee per la progettazione dei nuovi terminal crociere, passeggeri e ro-ro e delle relative aree di interfaccia città -porto nell’ambito delle previsioni del Piano regolatore portuale che è in corso di approvazione. Il bando è stato inoltrato ieri alla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea e il 20 aprile scadrà il termine ultimo per ricevere gli elaborati. Il vincitore del concorso riceverà un premio di 77mila euro (oltre IVA e ogni altro onere di legge), mentre al concorrente risultato secondo sarà riconosciuto un rimborso spese di 21mila euro (oltre IVA e ogni altro onere di legge). L’Autorità portuale si riserva la facoltà di affidare al vincitore le successive fasi di progettazione, per un presunto importo complessivo di 3.274.825,22 euro (oltre IVA e ogni altro onere di legge). Il costo complessivo delle opere ammonta a circa 70 milioni di euro. L’area interessata dal concorso si estende per circa 140 mila metri quadrati, dal molo Sammuzzo al varco Santa Lucia. Il molo Piave accoglierà il nuovo terminal ro-ro e passeggeri e un’area di interfaccia su via Crispi come filtro del sistema di flussi pedonali e carrabili da e verso il porto e, in parte, strumento di innesto tra porto e città , anche per l’importante presenza della futura stazione della metropolitana. Il Molo Sammuzzo è destinato a ospitare il nuovo terminal crociere necessario per potenziare la vocazione turistica del porto di Palermo e accogliere navi di grandi dimensioni con l’obiettivo di candidare lo scalo palermitano a diventare un “cruise home port” (porto crociere capolinea) Per liberare il fronte portuale e istituire "nuove relazioni visive e funzionali in grado di integrare la città e il porto", è prevista la costruzione di due nuovi terminal che seguono parallelamente la giacitura dei moli e che, insieme all’attuale Stazione marittima e a un sistema di collegamenti pedonali in quota, sono considerati un unico sistema misto in grado di rispondere sia alle più attuali, e in crescita, esigenze funzionali portuali sia ad accogliere nuove funzioni miste rivolte ai cittadini e ai turisti, generando nuovo spazio urbano. Il bando di concorso è stato coadiuvato da uno studio sulla rigenerazione del waterfront urbano-portuale curato dal professor Maurizio Carta dell’Università di Palermo, per il quale “l’elemento più connotante il futuro del porto di Palermo è quello di offrire una nuova relazione tra la città e il suo mare, ribaltando la logica della barriera per proporre gli stessi nuovi terminal come la continuazione contemporanea degli assi urbani che connettono i monti al mare, lunghe dita che si protendono per stringere di nuovo il patto con l’acqua, diventando le nuove componenti del paesaggio della Palermo del futuro”. “La futura offerta portuale - spiega il presidente dell'Autorità di Sistema portuale Pasqualino Monti - nasce da quattro precise fasi che riguardano, nell’ordine, la pianificazione, la programmazione, la progettazione e la realizzazione. Concluso il suo iter, dunque, il progetto accederà al reperimento dei fondi europei destinati all’infrastrutturazione dei porti. La pubblicazione del bando costituisce il primo tassello dell’operazione “Palermo torna a guardare il suo mare”. Palermo, città di struttura complessa e di dimensione significativa, mantiene con l’acqua una relazione visibile importante che può presentare anche aspetti fortemente problematici ma rappresenta uno straordinario valore aggiunto. Sappiamo bene quanto sia necessario un rapporto fra architettura e comunità e il waterfront che, anche a Palermo, ha funzionato come un “magnete” per riqualificare e rinnovare zone degradate e abbandonate. Noi lavoriamo in questa direzione. L’attuale struttura portuale ha degradato la presenza dell’acqua in città facendola scomparire del tutto: i nuovi interventi tendono a ripristinare paesaggi che includano il mare, restituendolo ai palermitani”.
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