Roma – Il 14 marzo 1861, il Parlamento nazionale di Torino approvò il disegno di legge che sancì ufficialmente la proclamazione del Regno d’Italia. Con un articolo unico, si stabilì che Vittorio Emanuele II e i suoi successori avrebbero assunto il titolo di Re d’Italia, segnando il culmine del Risorgimento, il lungo e complesso processo di unificazione nazionale.
Torino fu la prima capitale del Regno d’Italia e il centro politico delle manovre che portarono alla formazione dello Stato unitario. Dopo anni di guerre, congiure e battaglie, il voto del Parlamento il 14 marzo 1861 fu il passaggio decisivo per la costruzione dell’Italia unita.
L’unificazione non fu immediata:
L’approvazione della legge segnò il riconoscimento formale di un’Italia unita, nonostante la presenza di territori ancora da conquistare. La figura di Vittorio Emanuele II, così come il contributo di Giuseppe Garibaldi, Camillo Benso di Cavour e Giuseppe Mazzini, fu determinante per il successo del processo di unificazione.
Il 14 marzo 1861 rappresenta un momento storico essenziale per l’Italia. Questa data simboleggia il coronamento degli sforzi risorgimentali e l’inizio di una nuova era politica e sociale. Il Regno d’Italia fu il primo passo verso la costruzione dello Stato moderno, completata con l’annessione di Roma nel 1870.