Trapani – di Rino Giacalone – La maggioranza consiliare che sostiene l’amministrazione del sindaco Giacomo Tranchida, rompe il silenzio e prende voce per mostrarsi compatta e smentire di perdere pezzi. La minoranza consiliare non cambia toni e prosegue con il “facimm ammuina”, scegli ancora la caciara e rivendica le proprie ragioni. Tutto racchiuso in due distinti documenti politici, diffusi in poche ore e a distanza temporale ridotta l’uno dall’altro.
Dapprima arriva il documento firmato da tutti gli assessori della Giunta del sindaco Tranchida e dai consiliari comunali della maggioranza. E scorrendo le firme si coglie la vera novità del documento. E’ lì, lo evidenziamo più avanti, che si coglie il dato politico autentico.
Scontato che ci fosse il supporto del gruppo più numeroso dell’aula, quello di “Trapani Tua” (vicino all’assessore regionale Lega/Udc Mimmo Turano), Mazzeo, Carpinteri, Braschi, alla pari dei consiglieri dei gruppi “Rigenerazione Europa Verde”, Parisi, Cammareri, Grignano e Genco, “Trapani al centro”, Peralta, Barbara e La Barbera. Ma la novità è nel fatto che resta compatto anche il gruppo misto dove siedono le due donne del Pd, Patti e Passalacqua, Ciccio Briale e Ilenia Poma. Quest’ultima ha abbandonato “Trapani Tua” per approdare nel misto, e più voci ricorrenti la davano come vicina all’opposizione se non prossima a passare con la minoranza che è già cresciuta con l’adesione di due ex tranchidiani, Daidone e Tumbarello che hanno abbandonato la lista di “Trapani con coerenza” (espressione dell’assessore Abbruscato) per aderire al movimento “Sud chiama Nord” del sindaco di Taormina Cateno De Luca e che hanno costituito con Tore Fileccia, storico della minoranza (primo iscritto del movimento Futuro del presidente/patron Valerio Antonini), il gruppo “Trapani 2028”.
Dunque la consigliera Ilenia Poma non abbandona la maggioranza e lo ha fatto sottoscrivendo non un qualsiasi documento politico, ma un atto che sancisce il rinvigorirsi almeno nei contenuti del programma di Governo della città di Trapani. Poma rimane in maggioranza. Allo stato sono 14 i consiglieri della maggioranza, quattro in meno quelli dell’opposizione.
Insomma i numeri per sfiduciare il sindaco Tranchida, chiodo fisso della minoranza, non ci sono. Miceli (Fratelli d’Italia) ha provato e continuerà a farlo, sul fuoco per far esplodere le polveri dentro la maggioranza, ma lo sforzo appare vano. Ma non solo nei numeri ma anche nei contenuti, almeno a sentire i consiglieri di maggioranza. L’altra notazione politica appartiene per intero ai gruppi che sostengono la Giunta.
Intere sessioni consiliari si sono aperte e chiuse con le voci dell’opposizione e raramente si sono sentiti intervenire quelli di maggioranza. Adesso questi gruppi finalmente hanno trovato la voce per farsi sentire, con l’attacco contro le barricate della minoranza. Non ce lo nascondiamo, probabilmente il sindaco Tranchida ha dovuto fare la voce grossa con i suoi alleati, dopo il fuoco di fila ricevuto in particolare da Fileccia e Miceli durante il dibattito sulla sua relazione di mandato – confronto disertato da un altro gruppo della minoranza “Amo Trapani” di Peppe Guaiana, assenza che si è fatta notare e che forse nasconde malumori anche di leadership in questa coalizione – e che in parte lo hanno lasciato col microfono spento, il venir meno del numero legale ha impedito la replica.
Come immaginiamo che il documento contenga parti non scritte e cioè il disegno che potrebbe avere tra poco la Giunta, sarebbe infatti arrivato il tempo del rimpasto. Solidi argomenti per assestare Amministrazione e aula consiliare. L’adesione di assessori e consiglieri al sindaco Tranchida è pieno e convinto, un voto di fiducia vergato in calce con tanto di firme autografe. Anche, lo ripetiamo, quello della Poma.
Alla minoranza che reclama coerenza all’assessore Turano (da una parte sostiene il centrosinistra di Tranchida, dall’altra parte il Governo di centrodestra di Schifani, del quale fa parte), i consiglieri di riferimento condividono un assunto preciso: “Siamo uomini e donne con estrazioni culturali e politiche diverse, animati dal desiderio di lavorare per il bene comune, con spirito di servizio e attenzione concreta ai bisogni reali della città”.
Forse ancora Miceli non ha chiamato al telefono il presidente Schifani (così ha detto che doveva fare) per imporre a Turano di abbandonare Tranchida, oppure può essere accaduto che Schifani non abbia risposto o se ha risposto lo può aver fatto con il solito “vedremo”, che on vuol dir nulla. La maggioranza rivendica il suo programma di governo: “È un progetto che nasce e cresce dal territorio, dal dialogo con la società attiva e dalle energie migliori della nostra comunità Sin dall’inizio del nostro primo mandato (del quale faceva parte anche Peppe Guaiana ndr) abbiamo operato con determinazione per attuare le iniziative previste dal programma di governo, ottenendo risultati già tangibili. Abbiamo lavorato in modo trasparente e collettivo per migliorare la qualità della vita dei cittadini, valorizzando il territorio e potenziando i servizi essenziali”.
Il seguito del documento è l’elenco delle cose fatte, scuole, palestre scolastiche, attenzione ai quartieri, avvio della riqualificazione a Cappuccinelli, parco urbano di Punta Tipa, nuova soffolta contro l’erosione della costa, lavori sulle mura di tramontana, politiche sociali, sistemi idrico, fognario, elettrico e di illuminazione, realizzazioni di importanti collaborazioni istituzionali strategiche per il rilancio infrastrutturale del territorio, ripristino della linea ferroviaria, realizzazione della nuova fermata ferroviaria “Vincenzo Florio” presso l’aeroporto di Trapani Birgi, potenziamento del porto commerciale (escavazione fondali, sviluppo del molo Ronciglio, e nuova viabilità di collegamento con la zona industriale e l’autostrada grazie alla ZES Unica), studio di dettaglio del centro storico. Un elenco di cose fatte e opere in corso. Nel prossimo futuro toccherà PUDM e PUG, uso del territorio del demanio e piano urbanistico di nuova generazione. La vera sfida sarà non solo approvarli in aula ma realizzarli nei tre anni prossimi. Se rallentamenti ci saranno saranno costituiti da “difficoltà amministrative e ostacoli burocratici”. La maggioranza e la Giunta rivendicano poi le cifre dei finanziamenti ricevuti. Ai cittadini, spesso indotti a esprimere malumori veri, ma ci sono anche quelli provocati dalla minoranza e dai leoni di tastiera dei social, non sempre educati anche nelle espressioni, la maggioranza ha assicurato che tutte le energie saranno in campo, a nessuno sarà consentito di rallentare il passo, e leggendo queste righe è possibile ascoltare la diretta voce di Tranchida: “…ci impegniamo a dare maggiore attenzione al rilancio delle attività di gestione ordinaria. Non disconosciamo, infatti, che eventuali errori di valutazione o qualche “obbligata” omissione possano esserci stati, ma una cosa è certa: non ci siamo mai fermati, non ci fermeremo e siamo aperti ad un confronto migliorativo con i cittadini. Le difficoltà né ci scoraggiano né ci fanno arretrare: al contrario, accrescono il nostro senso di responsabilità e la nostra determinazione a migliorare, a completare tutte le opere e i progetti previsti, a continuare con fiducia il cammino intrapreso…siamo determinati a garantire a Trapani un futuro sereno, un futuro di stabilità, e di sana e limpida amministrazione”.
La minoranza attraverso Maurizio Miceli fa una sua traduzione del documento, la musica , la loro, non cambia, per l’opposizione la maggioranza resta in crisi, “spesso assente dai lavori d’aula”, e il documento della maggioranza “è un atto di debolezza”. Restiamo in attesa di vedere in aula “le crepe” che Miceli insiste di dire di vedere, ma le sue sembrano parole più da “facimm ammuina” che altro.
Non se la prenda a male Miceli, ma quella in crisi appare essere l’opposizione che incapace di avere un proprio leader è stata costretta ad abbracciare in pieno l’iniziativa politica, legittima, quanto effervescente , del patron dello sport cittadino, Valerio Antonini. Sembra essere lui il vero capo dell’opposizione. La minoranza se la prende male anche col presidente del Consiglio comunale Alberto Mazzeo, anche lui avrebbe fatto parte dell’elenco segreto dei prossimi traditori politici del sindaco, ma la firma del documento di maggioranza ha provocato mal di pancia. E così l’opposizione lamenta le “riunioni a singhiozzo del Consiglio” e questo per celare “malumori interni, divergenze profonde, equilibri precari, frutto di una coalizione tenuta in piedi a fatica”.
L’elenco delle cose fatte: “fanno più rumore per ciò che non dicono che per ciò che raccontano, gran parte delle opere sono ferme, in ritardo, o bloccate dalla burocrazia. Anche l’opposizione ha un suo elenco, un cahier de doleances,” processi urbanistici in stallo, centro storico che si svuota, i quartieri periferici e le frazioni restano marginalizzati, servizi in affanno, disagi ordinari, emergenze ambientali, gestione opaca di alcune partecipate…il documento è frutto di una emergenza politica, scritta per tenere insieme i pezzi , è una navigazione a vista, più propaganda che verità”. In ultimo la propaganda però la fa Miceli, “avendo contattato alcuni dei consiglieri “firmatari” la firma apposta è tutt’altro che con inchiostro indelebile, pronti ad abbandonare “il cammino”.
La minoranza con Miceli non lo dice, ma la cosa è nei fatti. La vera verifica politica non è della maggioranza ma dell’opposizione: al voto sulla mozione di sfiducia (presentazione annunciata per fine anno) l’opposizione dovrà contarsi, più dentro che fuori.
Insomma passate le festività assisteremo al solito riprendere dello scontro. E torneranno a suonare i cellulari dei consiglieri della minoranza, che ogni volta in aula riferiscono di innumerevoli telefonate di cittadini…incavolati. Loro dicono che rispondono incuranti che l’uso eccessivo dei cellulari può far male.
Come le bugie, da qualunque parte vengano pronunciate, hanno sempre le gambe corte.