La carica dei (quasi) 900
Eccoli dunque ai nastri di partenza, pronti a concorrere per un posto alla Camera o al Senato. Nella Circoscrizione di cui fa parte Trapani sono 889 i...
Eccoli dunque ai nastri di partenza, pronti a concorrere per un posto alla Camera o al Senato. Nella Circoscrizione di cui fa parte Trapani sono 889 i candidati che a febbraio si sottoporranno al vaglio degli elettori, 465 per il Senato (per 25 posti ma per tutta la Sicilia) e 424 per la Camera (sempre 25 posti, ma solo Sicilia occidentale). Una sorta di Mega concorso a cui gli aspiranti onorevoli e senatori si accingono consapevoli, vista la legge elettorale che nessuno dice di apprezzare ma tutti hanno operato per non cambiarla, già del risultato finale. Solo in pochi hanno incertezza, quelli che si trovano “border line” e il cui esito dipende da una manciata di voti o dalla scelta che il capolista - boss del partito, candidato in altre circoscrizioni, farà . I sondaggi dicono già cosa può succedere e per i due maggiori partiti, Pd e Pdl, separati da un paio di punti percentuali, sarà lotta serrata. Gli altri sanno già , in linea di massima, il loro destino. Allora le domande sorgono spontanee (e le risposte conseguenti non sono certo edificanti) : perché chi sa che non sarà mai eletto presta il suo nome in una competizione dal destino segnato? Che senso ha cercare un voto che non è per sé, ma per altri che, guarda caso, in larga parte sono gli stessi da anni? Proviamo a cercare una risposta plausibile: credo in quel progetto e mi impegno per esso. Contro domanda: è necessario metterci la faccia? Non basterebbe fare opera di persuasione come ogni militante politico? Comunque, prendiamo per buona la risposta. Ma il sospetto (che è quasi certezza alla luce della storia di questi anni) è che dietro ci sia altro, una sorta di “carta fedeltà ” per raccogliere “punti” da presentare poi all'incasso nel momento in cui si dovessero presentare liste per altre votazioni, dalla Regione alle Provincia, al Comune e, perché no, anche per le elezioni del capo condomino. Sì, perché se anche per molti di questi candidati si può credere al volontariato (in larga parte componenti di liste di partiti che non governano né hanno governato), per tanti il traguardo è quello di ottenere un incarico, sia elettorale che, (e qui entriamo nel mondo parallelo della politica) in enti di sottogoverno. Insomma, a chi si candida, e chiede, cristianamente qualcosa verrà dato. Una valutazione a parte occorre fare per la presenza, anche in Sicilia, della lista della Lega Nord. Già nel passato i maroniani (allora bossisti) , si erano presentati ma con liste numericamente ridotte. Ora sono al completo, nella stessa coalizione dove si presenta Grande Sud. Da una parte chi vuole tenere per sé il 75 per cento delle risorse, dall'altro chi chiede che tali risorse vadano alla propria zona che ritengono penalizzata. La due facce, opposte, della stessa moneta, senza pudore alcuno. Perché una cosa sono i proclami, un'altra i voti. “Pecunia non olet”, il denaro non puzza, dicevano i latini. E i voti neanche. Purché arrivino, anche da chi si disprezza.
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