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Intitolato ai carabinieri Apuzzo e Falcetta il lungomare di Alcamo Marina

27 Gennaio 2016 16:58, di Ornella Fulco
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C'era il presidente di Libera, don Luigi Ciotti, stamattina, ad Alcamo Marinaper celebrare la messa in ricordo dei carabinieri Carmine Apuzzo e Salvat...

C'era il presidente di Libera, don Luigi Ciotti, stamattina, ad Alcamo Marinaper celebrare la messa in ricordo dei carabinieri Carmine Apuzzo e Salvatore Falcetta, uccisi 40 anni fa nella casermetta dell'Arma della località balneare. La commemorazione ha preso il via nella affollata chiesa "Maria Santissima della Stella" alla presenza dei familiari dei due militari assassinati. "Noi oggi - ha detto don Ciotti in un passaggio dell'omelia - dobbiamo continuare la nostra battaglia anche in memoria di Salvatore e Carmine, restando vicini ai familiari. Mafia e corruzione sono parassiti della società e solo insieme possiamo cambiare le cose. Noi continueremo a fare memoria ma soprattutto ad impegnarci tutti. La morte di Salvatore e Carmine la sentiamo come nostra sofferenza. Non hanno sparato solo a loro ma anche a noi. Oggi – ha proseguito il presidente di Libera – abbiamo tanto bisogno di verità, speranza, responsabilità e impegno. Dopo 40 anni li sentiamo ancora vicini, come le tante altre vittime innocenti delle mafie. Purtroppo questa è una delle tanti stragi del nostro Paese di cui non si conosce la verità, essere qui con i familiari per ricordare i due carabinieri morti nell'adempimento del loro dovere mi sembra un atto molto semplice e molto vero". Presente alla commemorazione anche il comandante provinciale dei Carabinieri, il colonnello Stefano Russo, che ha voluto testimoniare tangibilmente, con la sua presenza, la vicinanza di "tutti i carabinieri d’Italia" alle famiglie di Apuzzo e Falcetta e ha sottolineato il valore della memoria come risorsa a cui attingere per "continuare nella ricerca della legalità". Poi i presenti si sono spostati in corteo verso il luogo dove, da alcuni anni, sorge una stele che ricorda le due vittime a cui è stato reso omaggio con la deposizione di corone di alloro. I due carabinieri furono uccisi di notte, nel sonno, dopo che la porta della casermetta era stata aperta utilizzando la fiamma ossidrica. Una strage, quella del 27 gennaio 1976, rimasta, ad oggi, senza colpevoli dopo la revisione del processo che aveva portato in carcere due delle quattro persone ritenute responsabili. Ventidue anni dopo, a seguito della testimonianza di un brigadiere dell'Arma che rivelò come le confessioni fossero state estorte con la violenza, si giunse alla scarcerazione di uno di loro, Giuseppe Gulotta. Per Giovanni Mandalà, invece, non ci fu nulla da fare, era morto in carcere. Solo Vincenzo Ferrantelli e Gaetano Santangelo, datisi alla latitanza in Brasile, non finirono dietro le sbarre. La cerimonia si è conclusa con l'intitolazione del lungomare di Alcamo Marina ai due carabinieri uccisi, disposta dal commissario straordinario del Comune di Alcamo. “Abbiamo accolto con piacere la proposta dei ragazzi del presidio di Libera Alcamo - ha detto Arnone - . Il nostro è un gesto simbolico, ed essere qui oggi vuol dire molto. Noi cittadini dobbiamo sempre dare l’esempio, anche nei piccoli gesti di vita quotidiana. Oggi abbiamo intitolato tutto il lungomare di Alcamo Marina alla memoria dei due carabinieri Salvatore e Carmine, vittime innocenti”.

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