Palermo
Inneggiavano al jiad, fermati due bengalesi uno era residente a Castelvetrano
Il provvedimento è stato disposto dalla Procura di Palermo
Redazione10 Maggio 2025 - Cronaca



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    Palermo – Disposto dalla procura di Palermo, coordinata da Maurizio de Lucia, il fermo di due cittadini del Bangladesh accusati di apologia ed istigazione a commettere delitti legati al terrorismo. I due di 21 e 18 anni, hanno diffuso materiale di propaganda dello Stato islamico e inneggiato al jihad, al martirio e all’uso della violenza. Il gip ha disposto per entrambi gli arresti domiciliari con obbligo di indossare il braccialetto elettronico. Si tratta di un cittadino italiano di origini bengalesi 21enne, residente nel capoluogo siciliano, di un 18enne cittadino bengalese, residente a Castelvetrano: sono indiziati di apologia di delitti aggravata dalla finalità di terrorismo commesso attraverso una molteplicità di condotte, volte a propagandare ed esaltare la jihad e il martirio religioso.

    «la Sicilia tornerà a essere un emirato islamico»; «La mia morte non è (forse) una sola volta nella mia vita? Perché non dovrebbe essere sigillata dal mio martirio?»: sono due delle numerose frasi postate on line da due persone per le quali la polizia, al termine di un’indagine coordinata dalla Procura distrettuale antimafia e antiterrorismo di Palermo, ha eseguito lo scorso 6 maggio due decreti di fermo di indiziato di delitto.

    L’attività investigativa condotta dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione/UCIGOS e dalla D.I.G.O.S. di Palermo e coadiuvate dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica per la Sicilia Occidentale, hanno avuto inizio nel mese di marzo grazie ad una costante progressione informativa dell’AISI che – consentendo di coglierne per tempo il percorso di radicalizzazione – ha permesso agli investigatori di avviare mirati approfondimenti nei loro confronti.




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