Inizia domani il Triduo pasquale
Inizia domani, Giovedì Santo, il Triduo pasquale. In Cattedrale, alle 10, sarà celebrata la messa del Crisma. Nel pomeriggio, invece, la messa “in co...
Inizia domani, Giovedì Santo, il Triduo pasquale. In Cattedrale, alle 10, sarà celebrata la messa del Crisma. Nel pomeriggio, invece, la messa “in coena domini” con la Lavanda dei piedi da parte del vescovo a dodici etenuti del carcere di Trapani. Poi, fino a notte, gli altari dell’eucaristia. Prima della messa del Crisma, tutti i sacerdoti della Diocesi si ritroveranno alle 9,30 nella chiesa del Collegio per la celebrazione dell’Ora Terza. Alle 10 si avvierà la solenne processione d’ingresso verso la Cattedrale nella quale il vescovo presiederà la concelebrazione. Poiché il Giovedì Santo si fa memoria dell’istituzione del sacerdozio, i presbiteri presenti alla celebrazione, unica per tutta la Diocesi, rinnovano collegialmente e pubblicamente le loro promesse di fedeltà a Cristo e alla Chiesa. Nel corso di questa intensa cerimonia vengono benedetti l’olio dei catecumeni, che servirà per l’unzione dei bambini e degli adulti che richiedono il battesimo, l’olio degli infermi, con il quale si ungeranno gli ammalati, e il sacro Crisma (olio misto a preziose fragranze profumate, alcune provenienti dalla Terra Santa e dalla Grecia) con il quale si ungeranno i battezzati, i cresimati, i nuovi sacerdoti, i nuovi altari e le nuove chiese. Per la preparazione del Crisma è stata usata una boccetta di profumo al bergamotto che viene da un terreno confiscato alla mafia, dono della Diocesi di Locri-Geraci. Prima del termine della celebrazione il vescovo Pietro Maria Fragnelli consegnerà ai parroci della Diocesi i tre oli santi. A conclusione della celebrazione i sacerdoti si riuniranno per un pranzo fraterno in seminario con il vescovo. Alle 19, in Cattedrale San Lorenzo la messa “in coena domini”. Con la celebrazione serale del Giovedì Santo ha inizio il triduo "della morte sepoltura e risurrezione" del Signore “centro di tutto l’anno liturgico”. In tutte le parrocchie della Diocesi saranno presentati alla comunità - all’inizio della celebrazione - gli oli santi benedetti dal vescovo nella messa crismale. I temi dominanti la celebrazione eucaristica nella quale si fa memoria dell’Ultima cena di Gesù sono l’istituzione dell’eucaristia e del sacerdozio ministeriale e il comandamento dell’amore fraterno. La liturgia propone il rito della Lavanda dei piedi. Il vescovo, in questo modo, richiamerà il gesto di Gesù che amò i discepoli fino alla fine. L’invito a vivere la carità si prolungherà nella processione offertoriale, accompagnata dall’antico inno dell’amore cristiano "Ubi caritas et amor Deus ibi est". Altri due elementi caratterizzano la celebrazione: durante il canto del Gloria suoneranno - per l’ultima volta fino alla notte di Pasqua - le campane di tutte le chiese. Alla fine della celebrazione si “spogliano” delle tovaglie liturgiche tutti gli altari della chiese. L'adorazione eucaristica proseguirà fino alle ore 24 (con la realizzazione degli altari della reposizione, quelli che vengono ancora erroneamente chiamati “i sepolcri”. Questi “altari” vengono realizzati solo nelle parrocchie dove c’è una comunità che si riunisce in preghiera e non nelle rettorie o altre chiese.
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