Custonaci
Inaugurata a Custonaci una nuova strada su un fondo confiscato alla mafia
Presenti il sindaco Fonte e il deputato del M5S Ciminnisi
Redazione9 Settembre 2025 - Attualità
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    Custonaci -Inaugurata la nuova strada di prolungamento di via delle Rose, realizzata su un terreno confiscato alla mafia. Un’opera pubblica finanziata e resa possibile grazie a un emendamento del deputato regionale del Movimento 5 Stelle, Cristina Ciminnisi, alla legge di stabilità 2024. L’opera, attesa da decenni dalla comunità, garantirà agli studenti della scuola elementare Lombardo Radice un accesso più sicuro all’edificio scolastico.

    Al taglio del nastro il sindaco e il deputato regionale

    Al taglio del nastro erano presenti il sindaco Fabrizio Fonte e il deputato Ciminnisi. Entrambi hanno sottolineato l’importanza del risultato, frutto di una collaborazione istituzionale che ha superato ogni steccato politico. «Abbiamo scelto la legalità; abbiamo scelto opere utili a migliorare davvero la vita quotidiana dei cittadini, a partire dai più piccoli – ha dichiarato Ciminnisi –. È un segnale forte: un bene sottratto alla criminalità diventa finalmente patrimonio della collettività. Ringrazio il sindaco Fonte per avere dato spazio e fiducia a una deputata dell’opposizione, perché solo così, lavorando insieme, possiamo dare risposte concrete alle comunità locali».

    «La sicurezza dei nostri bambini – ha aggiunto Ciminnisi – è stata la priorità delle nostre proposte in Aula. Dove il Governo Regionale non sarebbe intervenuto, abbiamo portato risorse tangibili. La finanziaria, se usata con responsabilità, con gli strumenti indirizzati discrezionalmente dai deputati, può colmare bisogni dei territori a prescindere da colore e collocazione politica dei sindaci».

    Il finanziamento per il prolungamento di via delle Rose, pari a circa 150 mila euro, rientra nelle risorse destinate attraverso gli emendamenti, a firma Ciminnisi, approvati in finanziaria nel gennaio 2024, che hanno riguardato anche l’edificio scolastico Giovanni XXIII di Paceco, per un totale di circa 300 mila euro.

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