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Mazara del Vallo | Cronaca

Immigrazione clandestina, misure cautelari per tre fermati

07 Giugno 2017 12:03, di Ornella Fulco
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Sono state già ascoltate dal gip - che ha disposto nei loro confronti misure cautelari - tre delle quindici persone fermate ieri nell'ambito dell'oper...

Sono state già ascoltate dal gip - che ha disposto nei loro confronti misure cautelari - tre delle quindici persone fermate ieri nell'ambito dell'operazione "Scorpion Fish". Lo rende noto la Capitaneria di Porto di Mazara del Vallo che ha partecipato attivamente alle indagini che hanno condotto allo smantellamento di una organizzazione criminale che si occupava di immigrazione clandestina. Il mazarese Gaspare Gullo 47 anni, la 21enne Sarra Ben Salem, residente a Marsala, e Nejib Ammar, 47 anni e residente a Campofelice di Fitalia (PA), entrambi tunisini, dopo l'esecuzione dei fermi da parte della Guardia di Finanza, sono stati sentiti dal gip che ha disposto l’obbligo di dimora a Mazara del Vallo per Gullo, gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico per la donna e la custodia in carcere per Nejib Ammar. I tre sono accusati, in particolare, di aver fatto giungere quattordici cittadini extracomunitari sul territorio nazionale. Tutto risale allo scorso 11 maggio quando militari della Guardia Costiera di Mazara del Vallo avevano prestato assistenza ad un’imbarcazione da diporto con tre persone a bordo che, via radio, aveva segnalato prima un’avaria al motore e, successivamente, la presenza a bordo di quattordici naufraghi recuperati in mare da un gommone che si era dato alla fuga mentre era in navigazione a circa 10 miglia dal porto di Mazara del Vallo. Sul punto era intervenuta la motovedetta CP SAR 850 la quale, nonostante le proibitive condizioni del mare in corso, che tra l’altro avevano causato per ben due volte la rottura dei cavi utilizzati per il rimorchio dell’unità, riusciva a condurla in porto dove era stata attivata la macchina organizzativa prevista nel caso di sbarco di migranti. Nelle fasi successive al soccorso, l’attenzione dei militari si era concentrata sulle dichiarazioni dei tre componenti dell’equipaggio che avevano fornita una ricostruzione dei fatti giudicata sospetta. Le attività investigative, svolte anche con l’utilizzo di strumentazioni tecniche della Guardia di Finanza, hannno consentito di accusare i tre di favoreggiamento all’immigrazione clandestina e tentato naufragio.

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