Il voto dei...fantasmi

La denuncia è del capogruppo del Movimento 5 Stelle all'Assemblea Regionale Siciliana. All'atto della votazione di una mozione sulla realizzazione del...

La denuncia è del capogruppo del Movimento 5 Stelle all'Assemblea Regionale Siciliana. All'atto della votazione di una mozione sulla realizzazione del ponte di Messina, in aula erano presenti solo in 27, ma abilitati al voto erano 56 deputati. Una divaricazione numerica dovuta al fatto che ben 29 deputati avevano lasciato inseriti i tesserini lasciando ai colleghi presenti il compito di votare per loro. Ma stavolta i “pianisti”, come vengono chiamati coloro che si sostituiscono agli assenti, non hanno potuto adempiere al loro compito perché il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Giancarlo Cancelleri, accortosi di quanto avveniva, ha invitato il presidente dell'Assemblea regionale Ardizzone a verificare il numero legale invitandolo anche a disporre la trattenuta in busta paga dei deputati “fantasma”. Immediata la difesa dei “fantasmi”, assentatisi perché “al lavoro in commissione”. Veri stakanovisti, sono capaci di lavorare su più fronti. Peccato che la gente non si beva più queste panzane. Resta l'ennesimo comportamento di una classe politica che, a parole, parla di “moralizzazione”, di “cambio di rotta”, di sensibilità per i problemi delle persone ma che poi, lautamente retribuito, non svolge neanche il lavoro per cui è pagato. Arroganza, supponenza, stupidità, convinzione che tutto è dovuto e che non si debba rispondere a nessuno di quello che si fa? Forse tutte queste assieme. Resta l'indignazione di chi, a casa licenziato o con una pensione sociale, giovane e disoccupato, malato senza soldi per curarsi, assiste all'indecente spettacolo che si perpetua sul palcoscenico di quello che è il più antico, ma non il più serio, Parlamento d'Europa.

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