Il Trapani Calcio ha incontrato i bambini ricoverati al "Sant'Antonio Abate"
Una mattinata sicuramente diversa quella vissuta stamane dai bambini ricoverati nei reparti di Chirurgia Pediatrica e Pediatria dell’ospedale "Sant’An...
Una mattinata sicuramente diversa quella vissuta stamane dai bambini ricoverati nei reparti di Chirurgia Pediatrica e Pediatria dell’ospedale "Sant’Antonio Abate" di Trapani che hanno ricevuto la visita dei calciatori e dello staff tecnico del Trapani Calcio in occasione del primo appuntamento dell’iniziativa della Lega B e dei 22 Club associati “Un giorno per la nostra città ”. L'incontro della Società granata è stato realizzato in collaborazione con l’Azienda sanitaria provinciale di Trapani. Gioia, sorrisi e grande entusiasmo da parte dei piccoli pazienti che hanno avuto la possibilità di vedere da vicino e di parlare con i loro beniamini oltre che scattare foto con loro. Squadra e staff sono stati ricevuti dal dirigente medico della Direzione sanitaria, Rosa Maria Braj, dal primario del reparto di Pediatria, Pietro Di Stefano, e dal primario di Chirurgia pediatrica Giuseppe Piazza. “Credo che sia un dovere per giocatori, allenatori incontrare le persone che soffrono, in particolare i bambini che sono sotto l’aspetto emotivo quelli che ti colpiscono di più perché sono i più indifesi – ha detto mister Serse Cosmi -. Il nostro mestiere dà dei privilegi enormi ma il privilegio più grande e più bello che possiamo avere è quello che, solo con la nostra presenza, possiamo rendere felici le persone. E’ importante condividere questi momenti, so che significa anche una presenza, un sorriso da parte delle persone che vengono dal mondo dello sport, in particolare della squadra della propria città ” “E’ un’iniziativa veramente bella, per la quale ringrazio il Trapani Calcio ed i suoi dirigenti – ha detto il dottore Di Stefano - I bambini di oggi saranno gli adulti del futuro e dobbiamo farli vivere in un mondo quanto più sereno possibile. Per questo momenti come quello di oggi diventano importanti, perché danno gioia a un bambino che si trova ricoverato, magari per una patologia per fortuna non grave ma indubbiamente impegnativa. Il mondo del domani sarà certamente migliore se i bambini di oggi saranno il più possibile sereni”.
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