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Il Movimento 5 Stelle agli amministratori: “rinunciate ai rimborsi” - Trapani Oggi

Alcamo | Politica

Il Movimento 5 Stelle agli amministratori: “rinunciate ai rimborsi”

11 Marzo 2014 09:30, di Niki Mazzara
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A seguito della sentenza della corte costituzionale n. 219 del 2013 che ha annullato e reso inapplicabili le sanzioni inflitte per lo sforamento del p...

A seguito della sentenza della corte costituzionale n. 219 del 2013 che ha annullato e reso inapplicabili le sanzioni inflitte per lo sforamento del patto di stabilità, i vari comuni rientrano in possesso di somme che erano state bloccate. Ad Alcamo, secondo questa disposizione. gli amministratori, sindaco e assessori, dovrebbero ricevere per l'anno 2013 circa 70 mila euro di arretrati mentre i consiglieri comunali circa 110 mila euro di arretrati. Somme consistenti, soprattutto nel momento difficile che sta vivendo il paese. Da qui una nota del Movimento 5 Stelle che sottolinea come “ se dal punto di vista giuridico la restituzione appare dovuta, non appare così scontata dal punto di vista dell'onestà politica ed intellettuale; seppure infatti siano state giudicate incostituzionali le modalità di applicazione delle predette sanzioni, resta saldo il principio in base al quale la cattiva gestione di Alcamo ha portato la città ad un effettivo sforamento dei conti con tutto ciò che ne deriva”. Ecco quindi che il M5S rinnova l'appello già rivolto chiedendo agli amministratori comunali alcamesi di rinunciar al rimborso. Per il M5S “ tali e tante sono le carenze, tali le esigenze disattese della città, che non sarà difficile trovare il modo di destinare quei circa € 200.000 ai Cittadini più in difficoltà. E in caso ci fosse bisogno di ispirazione, i Portavoce 5 stelle eletti, sia in Parlamento che in Regione che nei Consigli comunali, versano ogni mese metà del loro stipendio in un fondo per il microcredito alle piccole e medie imprese. Mentre la crisi pare farsi ogni giorno più grave e il tessuto sociale alcamese si va sfaldando, un'amministrazione in costante fibrillazione alla ricerca de "la ricetta per il perfetto rimpasto", comodamente trova facile autoassoluzione imputando il drammatico e ormai cronico immobilismo alla perenne carenza di fondi. Ebbene, conclude l’appello dei pentasetllati, questa è l'occasione di dimostrare nei fatti che la politica non è una remunerativa carriera ma è porsi al servizio della Comunità”.

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