Trapani – Negli anni Sessanta, Settanta e Ottanta, il centro storico di Trapani era un mosaico di profumi e sapori, ma nessuno così inebriante come quello delle caramelle di Francesco Adamo, meglio conosciuto come U Zu Ciccino Caramellaro. Passeggiando per le vie lastricate di pietra, i trapanesi, giovani e vecchi, erano irresistibilmente attratti dalla bancarella di U Zu Ciccino, un faro di dolcezza nel cuore della città.
Francesco Adamo era un alchimista di sorrisi. Le sue creazioni—bon bon alla cannella, alla fragola e le leggendarie caramelle alla carruba—non erano semplici dolci, ma vere e proprie opere d’arte che richiamavano i trapanesi come una sirena. Ogni mattina, il profumo zuccherino si sprigionava nell’aria, avvolgendo i passanti in un abbraccio caloroso e invitante.
L’abilità di U Zu Ciccino nel lavorare la pasta di zucchero era uno spettacolo che incantava grandi e piccini. Il suo gesto fluido e preciso, che trasformava lo zucchero in caramelle incartate con cura, sembrava quasi magico agli occhi dei bambini che, con il naso schiacciato contro il vetro, osservavano estasiati. Non era solo il sapore delle sue caramelle a conquistare, ma anche la dedizione e l’amore che metteva nel suo lavoro.
Per i vecchi trapanesi, U Zu Ciccino è un ricordo avvolto in un alone di affetto e nostalgia. Le sue caramelle non erano solo un piacere per il palato, ma un simbolo di un’epoca in cui le cose semplici erano le più preziose. Le caramelle alla carruba, in particolare, erano un tesoro di famiglia, portatrici di un’antica tradizione che si tramandava di generazione in generazione.
Ricordare U Zu Ciccino Caramellaro significa rivivere quei momenti di gioia pura, quando un semplice dolce poteva illuminare una giornata. Significa risentire quei profumi così normali eppure così magici, che hanno lasciato un’impronta indelebile nella memoria collettiva di Trapani.
Con la scomparsa di Francesco Adamo, Trapani ha perso un grande artigiano e anche una parte del suo cuore. Le sue caramelle hanno addolcito la vita di tante generazioni, e il suo spirito vive ancora nei ricordi di chi ha avuto la fortuna di gustare le sue dolci creazioni. In un mondo che corre veloce, il ricordo di U Zu Ciccino ci invita a rallentare e ad apprezzare la bellezza delle piccole cose.
Chi di voi lo ricorda?
Quindi, ai giovani di oggi, un monito: non abbiate paura di pensare fuori dagli schemi, di seguire le vostre passioni e di creare qualcosa di nuovo. In un mondo in cui tutto sembra già stato inventato, c’è sempre spazio per l’innovazione e la creatività. Prendete esempio da U Zu Ciccino, che con le sue semplici caramelle ha lasciato un’impronta indelebile nella storia di Trapani. Inventate il vostro futuro, e chissà, forse un giorno, anche voi sarete ricordati con affetto e nostalgia per aver addolcito la vita di chi vi circonda.