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Il Consiglio Comunale di Trapani “Antifascista”

14 Settembre 2018 15:20, di
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Alla fine la mozione è passata, seppure con numeri risicati.

Alla fine la mozione è passata. Seppure con numeri risicati, il consiglio comunale di Trapani ha approvato la mozione che impegna l’amministrazione comunale a concedere il suolo pubblico a chi allega una dichiarazione di accettazione dei principi antifascisti e antinazisti. Pleonastico, qualcuno dirà, visto che tali principi sono contemplati nella Costituzione. Ma di pleonastico, in questo momento di grande fluidità ideologica, forse, c’è ben poco ed il ripetere e ricordare alcuni concetti potrebbe servire a portare alla memoria pagine tristi di storia. Trapani, o meglio il consiglio comunale, o meglio, la maggioranza di esso, quindi ricorda agli smemorati, ai distratti, a chi volutamente tende a rimuovere la storia del ventennio, chi per convenienza, chi perché lo ritiene superfluo, che siamo una Repubblica nata dalla Resistenza. Una mozione dal forte sapore ideologico, che poco o nulla ha da spartire con l’attuale politica che dal livello nazionale, giù giù sino ai consigli di quartiere, tende a minimizzare, ad affermare concetti come “destra e sinistra non esistono più”. Certo, che la mozione approvata dal consiglio comunale ricalchi su grandi linee la proposta sostenuta a livello nazionale dal Pd Fiano (contro cui si è schierato compatto il Movimento Cinque Stelle) e che la stessa sia stata presentata da due esponenti del movimento grillino (con l’appoggio di tanti esponenti del Pd, in primis la "pasionaria" Giulia Passalacqua), la dice lunga su come su alcuni punti in trattazione, che hanno una rilevanza sociale, trovino consensi (e dissensi) trasversali e che parlare di maggioranza ed opposizione su questi temi, affidati alla sensibilità umana e culturale dei singoli soggetti, lascia il tempo che trova. A nulla sono valse le dichiarazioni dell’ex deputato Michele Rallo e del sindaco di Custonaci Giuseppe Bica, esponenti della destra ex Msi, di denunciare chi votava la mozione per attentato alle libertà di espressione. Chi ha votato favorevolmente alla mozione lo ha fatto convinto  e vogliamo anche credere che altrettanto convinto sia stato chi ha votato contro, sostenendo il loro antifascismo ma anche la libertà di espressione. Tra di loro tanti molto vicini al sindaco Tranchida. Intanto Trapani va sulla scia del comune di Erice e su quella di tanti altri enti locali che avvertono la necessità di ”rinfrescare” un po’ le idee agli italiani. E ancora posizioni differenti, stavolta tra i penta stellati e la maggioranza, sono emerse allorquando si è dovuta votare la mozione contro il ministro dell’interno Salvini, in relazione alla posizione di quest’ultimo sui migranti. L’imbarazzo dei pentastellati, al governo nazionale con la Lega, è venuto fuori in modo evidente e la mozione è passata con i soli voti della maggioranza. Nel corso della riunione del consiglio comunale trapanese, il consigliere Gaspare Gianformaggio ha diffuso una nota in cui ha preso le distanze della mozione antifascista approvata sostenendo l’esistenza di  “chiari profili di illegittimità” e dicendo di non comprendere che il consiglio si occupi  di simili questioni “quando la Città è assillata da numerose emergenze”. auspicando di potere, già nel prossimo futuro, discutere su temi che siano realmente attinenti a quelle che sono le numerose e gravi problematiche che affliggono la  città.

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