Il comparto marmifero in allarme chiede risposte alla Regione

Non si esclude che possa essere promossa, a breve, anche una grossa manifestazione di protest a Palermo con l'adesione di tutte le componenti private ...

Non si esclude che possa essere promossa, a breve, anche una grossa manifestazione di protest a Palermo con l'adesione di tutte le componenti private e pubbliche per sottolineare le criticità del settore marmifero del Trapanese su cui, da tempo, gli operatori chiedono attenzione da parte del governo regionale. Questo uno degli esiti dell'assemblea svoltasi ieri sera a Custonaci per affrontare le emergenze del comparto. All'incontro, promosso da Confindustria Marmo Trapani, erano presenti oltre un centinaio di operatori del settore, i rappresentanti di categoria di Cgil, Cisl e Uil, i sindaci dei comuni del Bacino marmifero e i parlamentari regionali Fazio, Gucciardi e Oddo. “Non possiamo più accettare - spiega Vito Pellegrino, presidente di Confindustria Marmo Trapani - situazioni di incertezza che pregiudicano la pianificazione delle nostre attività, gli investimenti e le politiche di espansione ed internazionalizzazione delle nostre produzioni che sono apprezzate in tutto il mondo. Chiediamo alla politica soluzioni concrete e precise in particolare per quanto riguarda il Piano cave e gli oneri di estrazione e l'impegno a riconsiderare i molti vincoli che, a nostro avviso impropriamente, gravano su una area caratterizzata da un’attività che una specifica legge regionale, la numero 127 del 1980, ha riconosciuto di preminente interesse regionale”. I parlamentari regionali presenti, nel ripercorrere i vari tentativi posti in essere senza successo per superare le problematiche più urgenti, hanno confermato l’impegno ed individuato anche alcune soluzioni tecniche che dovrebbero consentire di giungere ai risultati sperati. Nei prossimi giorni, inoltre, una delegazione di imprenditori con i sindacati, i sindaci e gli stessi parlamentari regionali incontrerà il presidente Crocetta e gli assessori competenti per verificare disponibilità ed impegni del Governo regionale. A questo potrebbe aggiungersi anche la realizzazione di una manifestazione di protesta a Palermo per garantire la salvaguardia del settore, il suo rilancio ed il suo sviluppo.

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