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Il Castello di Calatubo terzo al censimento dei "Luoghi del cuore" FAI

18 Febbraio 2015 15:43, di Ornella Fulco
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Resi noti i risultati del censimento 2014 dei "Luoghi del cuore" promosso dal Fondo per l'Ambiente Italiano. Il Castello di Calatubo, nel territorio d...

Resi noti i risultati del censimento 2014 dei "Luoghi del cuore" promosso dal Fondo per l'Ambiente Italiano. Il Castello di Calatubo, nel territorio di Alcamo, dato fino all'ultimo per favorito perchè in testa nel conteggio dei voti espressi online non ce l'ha fatta  a mantenere il primato in classifica ed è scivolato in terza posizione dietro al Convento dei frati cappuccini di Monterosso al Mare, in provincia di La Spezia, che ha ricevuto 110.341 segnalazioni, e alla Certosa di Calci, in provincia di Pisa che, prima del sorpasso con 92.259 voti totali, aveva tallonato il monumento siciliano nella classifica online. Sono state, comunque, 71.967 le preferenze raccolte dal Castello di Calatubo in questa ultima edizione del censimento che viene definita dal FAI l’edizione dei record, dato che i risultati di quelle passate sono stati superati al di là di ogni aspettativa. Un terzo posto, quello del Castello di Calatubo, che comunque ripaga gli sforzi di tutti coloro che lo hanno segnalato e dell’associazione alcamese“Salviamo il Castello di Calatubo” che si è impegnata per mesi a favore della suggestiva struttura, che sorge su una rocca che guarda il golfo di Castellammare e l'entroterra, per salvarla dal degrado e dall’abbandono con l'intervento dei FAI, dato che saranno i primi tre siti segnalati a ricevere aiuti per il loro recupero. Il Castello di Calatubo fu abitato, fino al 1960, dalla famiglia dei principi Papè di Valdina (per molti secoli i protonotari del Regno). Quando scomparve Pietro Papè il sito venne abbandonato e depredato degli arredamenti e delle maioliche. Il terremoto del 1968 creò diversi danni alla struttura. Nel 2007 il monumento è stato acquisito al patrimonio del Comune di Alcamo.  Si attende adesso, anche con l'aiuto del FAI, che questo bene possa essere restituito, con la sua storia e il suo fascino, alla fruizione dei cittadini e dei turisti.

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