Trapani ha dato i natali a grandi personalità, ma tra le figure che meriterebbero un posto d’onore nella memoria collettiva spicca Guido Guida (1897-1969), illustre medico trapanese che, insieme al celebre scienziato Guglielmo Marconi, fondò nel 1935 il CIRM (Centro Internazionale Radio Medico), un’istituzione che ha cambiato il volto dell’assistenza sanitaria a bordo delle navi.
Nato a Trapani nel 1897, Guido Guida mostrò fin da giovane una passione straordinaria per la medicina. Dopo gli studi, si distinse per il suo spirito innovativo e la sua dedizione alla salute dei pazienti, elementi che lo portarono a guardare oltre i limiti della medicina tradizionale del tempo.
Negli anni ’30, il trasporto marittimo rappresentava una delle più grandi sfide per l’assistenza sanitaria: marinai e passeggeri, lontani dalla terraferma, spesso si trovavano senza alcuna possibilità di ricevere cure mediche tempestive. Fu in questo contesto che Guido Guida, con la visione pionieristica di Guglielmo Marconi, ebbe un’intuizione straordinaria: sfruttare la radio per fornire assistenza medica a distanza. Così nacque il CIRM.
Il Centro Internazionale Radio Medico divenne in breve tempo un’istituzione essenziale per la sicurezza in mare. Grazie a questa rivoluzionaria innovazione, i medici del CIRM potevano ricevere richieste di aiuto via radio dalle navi in difficoltà e fornire indicazioni mediche per il trattamento delle emergenze, salvando così innumerevoli vite.
Oggi potrebbe sembrare un servizio scontato, ma negli anni ’30 questa invenzione rappresentò una svolta epocale, dimostrando come la tecnologia potesse abbattere le distanze e rendere la medicina accessibile ovunque. L’opera di Guida e Marconi posò così garantire un’assistenza sanitaria continua a chi navigava lontano dalle coste.
Guido Guida trascorse gran parte della sua vita dedicandosi alla medicina e al miglioramento delle condizioni sanitarie dei lavoratori del mare. La sua scomparsa nel 1969 non ha cancellato l’eredità che ha lasciato: il CIRM è tuttora attivo e continua a fornire supporto medico ai naviganti di tutto il mondo, testimoniando la grandezza della sua intuizione.
Eppure, la sua figura rimane spesso poco conosciuta al grande pubblico, persino nella sua Trapani natale. Una città marinara, culla di generazioni di marittimi, dovrebbe onorare con maggiore enfasi un concittadino che ha dedicato la sua vita a salvare uomini di mare. Il suo contributo non è solo un vanto per la medicina, ma anche un pezzo di storia che appartiene all’identità di Trapani.
A Trapani, e in tutta la Sicilia, dovremmo essere fieri di aver dato i natali a un uomo che ha lasciato un segno indelebile nella medicina mondiale. E forse, il miglior omaggio che possiamo rendergli è quello di riscoprire la sua storia, farla conoscere e ricordarla con il rispetto che merita.