Guaiana, da D'Alì a Tranchida (grazie a Micciché)
”Il futuro di Trapani impone ad ogni soggetto politico due momenti: uno per la riflessione ed uno per la scelta. In queste ultime settimane ho avuto m...
”Il futuro di Trapani impone ad ogni soggetto politico due momenti: uno per la riflessione ed uno per la scelta. In queste ultime settimane ho avuto modo di riflettere sugli scenari politici e sui soggetti in campo e ringrazio della considerazione chi mi ha chiamato a far parte di tavoli di discussione, anche se hanno prodotto quasi nulla. Ma ringrazio ancor di più chi non mi ha cercato, semplicemente e senza nostalgia”. Parole nette, queste, con cui Peppe Guaiana, mister 1500 preferenze alle scorse elezioni comunali quando era in quota Forza Itala, effettua la sua scelte nello schieramento di campo. Con la lista “Amo TrapanI” di cui sarà il numero uno, ha scelto di schierarsi al fianco di Giacomo Tranchida. Le motivazioni? “Noi scegliamo di stare con chi ragiona su come liberare ulteriori risorse per i Servizi Sociali ai concittadini, noi scegliamo di stare con chi vuole aumentare le tutele delle fasce sociali più deboli, noi scegliamo di stare con chi pensa a programmi strutturali per le frazioni, noi scegliamo di stare con chi vuole sistemare definitivamente il sistema viario e infrastrutturale della città , noi scegliamo di stare con chi vuole incentivare il rilancio economico delle piccole aziende cittadine, noi scegliamo di stare con chi vuole semplificare, integrare e risparmiare sugli identici servizi che altri Comuni limitrofi hanno. Noi scegliamo, assieme all’ex sindaco di Erice e Valderice Giacomo Tranchida, di stare dalla parte della città ”. Una virata netta, brusca, a 180 gradi. L’ex enfant prodige di Forza Italia, colui il quale dopo l’exploit alle scorse elezioni era stato indicato dal coordinatore regionale forzista Gianfranco Micciché alla carica di assessore regionale (in quel periodo Micciché dava assessorati a tutti, tanto poi, a elezioni vinte, chissenefrega), incarico garantito dal Senatore Antonio D’Alì, ha compreso che in quel centrodestra per lui c’erano, politicamente parlando, solo sberleffi e schiaffi. Le divisioni ulteriori di questi mesi con lo strappo tra Micciché, sempre più al comando della nave forzista, e D’Alì, sempre più ai margini, lo hanno convinto a fare il gran salto. Ecco quindi l’alleanza con Tranchida. Le truppe cominciano a schierarsi, ma sinora di generali ufficialmente Trapani ne ha uno solo, ed è Peppe Bologna. Ma i tempi sono stretti, e a breve, uno dopo l’altro, dopo aver annunciato di essere pronti alla guerra (elettorale), dovranno presentarsi sul campo a capo degli schieramenti.
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