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Google celebra l'inventore della rovesciata

06 Settembre 2013 11:45, di Redazione
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Qualcuno oggi si chiederà cosa sia l'immagine stilizzata di un giocatore di calcio, impegnato in una rovesciata, che compare sulla pagina di ricerca d...

Qualcuno oggi si chiederà cosa sia l'immagine stilizzata di un giocatore di calcio, impegnato in una rovesciata, che compare sulla pagina di ricerca di Google. Ebbene, il motore di ricerca celebra proprio - nel centenario della sua nascita - quello che viene considerato l'inventore di questo gesto di bravura, il calciatore brasiliano Leonidas da Silva. Lo chiamavano "l'uomo di gomma", il "diamante nero", "quello che giocava con la Bibbia del calcio sotto braccio". E' stato il miglior calciatore brasiliano della storia prima dell'arrivo di Pelè ma soprattutto, per i suoi connazionali, da Silva è stato l'inventore della rovesciata, quel gesto tecnico da virtuosi del calcio che Leonidas portò sui campi di calcio. Il pallone l'aveva inseguito fin da bambino, nella sua Rio de Janeiro, in quelle partite in strada e sulla spiaggia che sembrano non finire mai. La sua avventura professionale iniziò al Sao Cristovao, dove, tanti anni dopo, avrebbe iniziato anche un altro famoso attaccante brasiliano: Ronaldo. Leonidas da Silva non si cimentava solo nel calcio ma faceva parte anche del Sirio Libanes, club nella cui sede si svolge, tuttora, uno dei balli più "agitati" del Carnevale di Rio e dove Leonidas giocava nella squadra di basket. Poi scelse definitivamente il calcio e fu subito amore, fra Leonidas e Rio, e quel pallone con il quale dimostrava di essere un solista inimitabile. A 19 anni esordì in Nazionale in un torneo in Uruguay per poi passare gli anni migliori della sua carriera nel Flamengo con cui vinse, dal 1936 al 1939, tre titoli nazionali dello stato di Rio (all'epoca il campionato nazionale non esisteva) ed altrettanti di capocannoniere. La sua definitiva consacrazione a livello mondiale avvenne in Francia nel 1938 dove tutti si accorsero di quel giocatore agilissimo e veloce che fuori campo veste come un damerino e sul prato verde ha un feeling particolare con il gol: ne segnò 8 in 5 partite, 3 dei quali sotto il diluvio a Strasburgo contro la Polonia, e fu capocannoniere di quel Mondiale che era sicuro di vincere e nel quale, invece si impose l'Italia di Pozzo. Dopo una parentesi argentina nel Boca Juniors, preferito alle lusinghe dei club europei, Leonidas da Silva tornò in Brasile a San Paolo, dove vinse cinque titoli regionali con la squadra che porta il nome della citta e di cui fu poi anche allenatore. Lasciò il calcio giocato nel 1950, per fare il tecnico e il giornalista radiotelevisivo.

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