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Giornata di studio su insediamenti preistorici in Sicilia

05 Aprile 2013 16:51, di Redazione
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Una giornata di studio su “L’alta Valle del Delia nella preistoria antica: le industrie litiche di Fiumegrande e dei rilievi di Santa Ninfa", si svolg...

Una giornata di studio su “L’alta Valle del Delia nella preistoria antica: le industrie litiche di Fiumegrande e dei rilievi di Santa Ninfa", si svolgerà domenica 14 aprile al castello di Rampinzeri. L'incontro è organizzato dal Comune di Santa Ninfa in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali di Trapani, la Soprintendenza del Mare, il Museo "Gemmellaro" dell’Università di Palermo, il PAM di Partanna, la riserva naturale “Grotta di Santa Ninfa” gestita da Legambiente Sicilia. Saranno prese in esame alcune industrie litiche su ciottolo e su scheggia risalenti al Paleolitico inferiore e superiore, rinvenute sulle pendici settentrionali del Monte Castellaccio e nella Valle del Fiumegrande/Delia, che rivestono grande interesse nell’ambito del più vasto panorama della Preistoria italiana ed europea. Saranno anche presentati alcuni interessanti reperti paleontologici, fra cui alcuni resti di elefante. Relazioneranno il professore Tusa della Soprintendenza del Mare, la professoressa Di Patti del Museo "Gemmellaro" di Palermo, l’insegnante Accardo di Santa Ninfa, l’ingegnere Venezia di Castelvetrano. Chiuderà i lavori il professore Fabio Martini dell’Università di Firenze. Circa 25 anni fa furono rinvenuti tra Santa Ninfa e Salemi alcuni strumenti preistorici risalenti al Paleolitico inferiore. All’iniziò si trattò di pochi manufatti su ciottolo rinvenuti su Monte Castellaccio, in seguito si ritrovò una copiosa produzione su ciottolo e su scheggia nella Valle del Fiumegrande/Delia. Le ricerche portarono anche alla scoperta di interessanti reperti paleontologici riferibili ad esemplari di Elephas mnaidriensis. I manufatti vennero esposti nella straordinaria mostra sulla preistoria siciliana che si organizzò a Palermo nel 1997, e l’industria suscitò l’interesse degli studiosi che la sottoposero alle prime valutazioni. Ciò nonostante la questione del primo popolamento della Sicilia e l’attestazione di una fase arcaica del Paleolitico inferiore nell'isola resta - secondo gli esperti - un problema di difficile soluzione per l’oggettiva mancanza di dati stratigrafici. A livello italiano il complesso di Fiumegrande trova correlazioni con i materiali del Monte Conero e con quelli di Rosaneto in Calabria. Arricchiscono il quadro della preistoria nel territorio di Santa Ninfa due ulteriori testimonianze riferibili al Paleolitico superiore, consistenti in manufatti epigravettiani rinvenuti nei pressi di due ripari in contrada Mondura e sul versante nordoccidentale del Monte Castellaccio.

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