Gianfranco Zanna, Legambiente Sicilia: "Immagini che fanno rabbrividire"
Stanotte un devastante incendio ha distrutto Monte Cofano, una riserva naturale fra le più belle e suggestive
Amara riflessione di Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia: “Immagini che fanno rabbrividire. Non bastano le denunce o qualche misura straordinaria per fronteggiare questi delinquenti piromani. Sono i siciliani che devono cambiare”
“Le foto di stanotte con Monte Cofano in fiamme fanno rabbrividire, ci deprimono e ci sconfortano profondamente. Le alte fiamme che hanno avvolto tutta la riserva naturale hanno trasformato la montagna a picco sul mare in un vulcano in eruzione, pronto ad esplodere. Un altro, l'ennesimo, pezzo della nostra bellezza è andata in fumo. Chissà quanti anni ci vorranno per farlo rivivere. Ma chi vuole tutto questo? Chi sono questi assassini di futuro? Chi continua a seminare odio per la nostra terra, per il nostro patrimonio naturalistico? Sono queste violenze, questi assurdi atti voluti, pensati e realizzati da siciliani, che distruggono la nostra vita, le nostre comunità, i nostri territori, la nostra storia. Non quei poveri disgraziati che arrivano con i barchini per fuggire dalla fame e dalle guerre. Siamo noi siciliani i colpevoli e i responsabili. Siamo noi che appicchiamo il fuoco. Lo sappiamo che sono pochi questi delinquenti, criminali, ladri di speranze, ma noi tutti non facciamo nulla per fermarli. Non basta più inasprire le pene per chi commette questi reati. È il nostro modo di pensare che deve cambiare”. Lo dichiara Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia.
«Ancora una volta la Sicilia è stata massacrata con danni irreversibili in una delle zone più belle. Questo scempio non è più tollerabile». Così il presidente di Coldiretti Sicilia Francesco Ferreri commenta l'incendio della Riserva di Monte Cofano, luogo simbolo in provincia di Trapani, «amato da migliaia di escursionisti». «Ogni anno si ripete lo sterminio di aree verdi che provoca danni irreversibili - aggiunge. Occorre avviare piani di prevenzione già dall'inverno, aumentando i controlli nelle aree sensibili. Se non si incentiva l'educazione ambientale tracceremo bilanci sempre più gravi», dice.
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