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Gela. Fatture gonfiate per frodare il fisco. Sequestrati beni per oltre 4 milioni di euro - Trapani Oggi

Cronaca

Gela. Fatture gonfiate per frodare il fisco. Sequestrati beni per oltre 4 milioni di euro

22 Settembre 2024 09:18, di Redazione
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Sei le persone indagate

Gela (Calatanissetta) - I Finanzieri di Gela hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro per equivalente emesso dal Gip del Tribunale, per un valore di oltre 4 milioni di euro nei
confronti di 6 persone
, (nei cui confronti vige la presunzione di innocenza), indagate per i reati di
dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti e indebita compensazione.

Quello scoperto dai finanzieri è un giro di fatture gonfiate e compensazioni indebite con l’erario per crediti in realtà inesistenti. Sono le accuse rivolte dalla Procura di Gela a sei indagati per i quali ha chiesto e ottenuto il sequestro di beni milionario. Le indagini delle fiamme gialle hanno portato alla scoperta di uno schema societario composto da nove imprese “dedite esclusivamente – sotengono gli investigatori – alla sovrafatturazione di prestazioni di manodopera a una Spa che opera nel settore della meccanica generale e che ha sede legale a Roma. Le società venivano costituite unicamente per consentire una rotazione sistematica del personale tra le stesse e permettere in questo modo modo alla capofila di abbattere la pressione fiscale e generare disponibilità finanziarie che, nel tempo, venivano trasferite agli indagati.

Le imprese rimanevano operative per circa due anni, erano solite compensare i contributi previdenziali e assistenziali con crediti d’imposta inesistenti per oltre un milione di euro, di cui 308.932 rientranti nel Pnrr. Gli accertamenti eseguiti dai finanzieri hanno confermato che la società per azioni, dal 2019 al 2022, si è avvalsa di fatture per operazioni “in parte inesistenti”. Documenti che attestavano “un importo maggiorato rispetto a quello effettivamente corrisposto”, per un valore complessivo di 6,7 milioni di euro.

Al termine delle indagini, il gip del tribunale di Gela ha disposto il sequestro preventivo diretto e per equivalente delle somme pari alle imposte evase e ai crediti inesistenti compensati

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