Palermo
GdF Palermo. Doppio incarico durante il Covid, sequestrati 140 mila euro a D’Urso
Per l'ex burocrate della Regione l'accusa è di peculato
Redazione22 Ottobre 2025 - Cronaca
  • Cronaca

    Palermo – I finanzieri del comando provinciale di Palermo hanno eseguito un’ordinanza del gip su richiesta della procura europea (Eppo) con cui è stato disposto il sequestro di 140 mila euro nei confronti di Tuccio D’Urso (oggi in pensione), accusato di peculato, che ricopriva il ruolo di soggetto attuatore e coordinatore della struttura tecnica di supporto della Regione per il riordino della rete ospedaliera durante l’emergenza Covid

    L’indagato durante il periodo Covid si sarebbe autoliquidato incentivi, che secondo le indagini, non gli spettavano.

    Le indagini condotte dal nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo hanno riguardato la gestione dei fondi messi a disposizione dalla Banca Europea per gli Investimenti allo Stato Italiano e legati al piano di potenziamento della rete ospedaliera. L’indagato tra il 2021 e 2022 ricopriva un ruolo apicale nella gestione dei fondi e si sarebbe autoliquidato somme di denaro non spettanti, giustificati come retribuzione accessoria del personale inquadrato nel piano di potenziamento, in assenza «di qualsivoglia legittimazione normativa» dice la guardia di finanza.

    La cronaca

    Gli elementi acquisiti nel corso delle investigazioni hanno consentito di ipotizzare che l’indagato, in ragione del ruolo apicale rivestito da D’Urso all’epoca dei fatti (biennio 2021-2022), avrebbe proceduto all’autoliquidazione di incentivi non spettanti, giustificati come retribuzione accessoria del personale inquadrato nel Piano di Potenziamento, in assenza di qualsivoglia legittimazione normativa.

    Pertanto, il GIP del Tribunale di Palermo ha emesso il provvedimento avente ad oggetto gli
    indebiti compensi autoliquidati, quali profitto del reato di peculato, ammontanti a circa 140.000 euro.

    Le indagini del Nucleo di polizia economico-finanziaria, guidato dal colonnello Carlo Pappalardo, sono state coordinate dai pm Amelia Luise e Calogero Ferrara.

    D’Urso nel biennio 2021-2022 era a capo della struttura commissariale che gestiva il piano, svolgendo secondo la Guardia di Finanza un doppio incarico di “soggetto attuatore” e responsabile unico del procedimento. Nominato dall’allora governatore Nello Musumeci, D’Urso, qualifica di ingegnere rimase in carica dal 15 ottobre 2020 al 15 ottobre quando il nuovo presidente della Regione Renato Schifani gli revocò l’incarico.

    L’odierna operazione di servizio testimonia la stretta sinergia operativa tra la Procura Europea e la Guardia di Finanza a tutela degli interessi economico – finanziari dell’Unione Europea, nella consapevolezza che l’illecita apprensione di risorse destinate agli investimenti frena lo sviluppo del Paese.

    Il provvedimento in parola è stato emesso sulla scorta degli elementi probatori acquisiti in fase di indagine preliminare; pertanto, in attesa di giudizio definitivo, sussiste la presunzione di innocenza.

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