Formazione professionale: arresti tra Alcamo, Marsala e Palermo
Blitz della guardia di finanza coordinata dalla Procura europea e dei pm di Trapani: 24 indagati
Trapani - Torna a far parlare di se ancora una volta l'ex senatore alcamese Nino Papania, questa volta coinvolto in una maxi operazione portata a termine dalla Guardia di Finanza di Trapani. L'attività riguarda soldi della formazione professionale finanziati dall’Unione europea che sarebbero stati spesi per finanziare il movimento politico Via fondato da Nino Papania e aumentare il consenso elettorale.
Ideatore del meccanismo illecito scoperto dalla finanza sarebbe stato l’ex senatore alcamese. Il lavoro degli investigatori delle fiamme gialle è stato coordinato dalla Procura Europea e da quella di Trapani. A pochi giorni dall'operazione antimafia della polizia di Trapani, Papania viene raggiunto da una nuova misura cautelare dopo che lo scorso settembre è stato arrestato per scambio elettorale politico-mafioso.
Secondo la ricostruzione dei pm europei Calogero Ferrara e Amelia Luise la formazione professionale sarebbe stata usata come un “bancomat” dalla politica e luogo di privilegi.
Quattordici persone sono state raggiunte da una misura cautelare personale – fra arresti domiciliari, divieto di dimora e di contrattare con la pubblica amministrazione – ma gli indagati sono in tutto 24 fra cui sei esponenti politici locali. I finanzieri hanno accertato come parenti e amici, pur non avendo le competenze necessarie, avrebbero ottenuto lavori, nomine e promozioni negli enti di formazione in cambio del sostegno elettorale.
I finanzieri dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Trapani stanno eseguendo una serie di perquisizioni. I reati contestati sono truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, corruzione, malversazione e di condotte di riciclaggio e autoriciclaggio. Oltre a Papania un ruolo chiave avrebbero avuto Ignazio Chianetta, esponente del movimento Via (Valori, impegno, azione) di Marsala, Manfredi Vitello, consigliere del comune di Cinisi in provincia di Palermo, e Angelo Rocca, dirigente regionale dell’Mpa poi responsabile provinciale del movimento Via.
Il meccanismo ruotava attorno agli enti Cesifop (Centro Siciliano per la formazione professionale), Ires (Istituto di studi e ricerche economiche e sociali) e Associazione Tai che avrebbero ottenuto indebitamente finanziamenti gravanti sul Programma Operativo Fondo Sociale Europeo 2014/2020 per oltre 8,7 milioni di euro da destinare allo svolgimento di corsi di formazione e di progetti in ambito sociale. Come hanno scoperto però gli investigatori delle fiamme gialle si tratta di progetti che in parte non sarebbero stati organizzati. Dei finanziamenti previsti circa ottocentomila euro sono stati già percepiti e impiegati, secondo l’accusa, per “spese personali o connesse a iniziative di sostegno del movimento politico Via e a campagne elettorali”. Altri 2,5 milioni di euro stavano per essere erogati.
Il gip ha ordinato il sequestro per equivalente di circa 1 milione di euro, pari all’ammontare delle somme che sarebbero state malversate o riciclate, il sequestro preventivo dei circa 8 milioni di euro residui già finanziati.
Tra i 24 indagati anche esponenti politici che rivestono o hanno rivestito cariche nei Comuni di Marsala, Custonaci, Buseto Palizzolo, Calatafimi-Segesta, Castellammare del Golfo ed Erice. Le indagini hanno consentito di accertare come a sei esponenti politici locali – quattro dei quali attualmente consiglieri presso i Comuni di Marsala e Custonaci, e, soprattutto, a loro congiunti, pur privi dei requisiti e delle competenze richieste, siano state assegnate o promesse posizioni lavorative, nomine e promozioni presso i citati enti di formazione, in cambio del sostegno garantito al predetto movimento politico.
Per l'accusa avrebbero contribuito al sistema messo in piedi dall'ex senatore Nino Papania.
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