Mazara del Vallo
Finanziamenti illeciti. Sequestro da 1,7 milioni a due società di Mazara e una di Velletri
Cinque gli imprenditori di Mazara indagati
Redazione24 Marzo 2025 - Cronaca



  • Cronaca

    Mazara del Vallo –   Su disposizione della Procura di Velletri, i militari del Comando Provinciale di Trapani hanno eseguito un sequestro preventivo di beni per un valore di 1,7 milioni di euro, a carico di tre società e cinque persone fisiche,  ritenute parte di un sodalizio di Mazara del Vallo dedito all’indebito conseguimento di finanziamenti garantiti dallo Stato per fronteggiare l’emergenza da Covid-19. Contestualmente sono state eseguite molteplici perquisizioni locali nei confronti degli indagati nelle province di Trapani e Palermo.

    Le indagini

    Le indagini sono iniziate nel 2023, quando la tenenza di Mazara del Vallo ha acquisito significativi elementi di sospetto in ordine alla veridicità di diverse operazioni di compravendita di prodotti ittici intercorse tra due società operanti nel territorio di Mazara del Vallo e una terza società con sede ad Anzio, non più operativa e intestata formalmente a prestanome.

    In particolare, dalle indagini è emersa una consistente mole di false fatturazioni tra tali società attinenti ad operazioni oggettivamente inesistenti di acquisto e vendita di prodotti ittici che hanno costituito il presupposto di bilanci d’esercizio gonfiati e false dichiarazioni fiscali, con il preciso scopo di far apparire la società con sede ad Anzio (RM) solida sotto l’aspetto patrimoniale, reddituale e finanziario, condizione che ha consentito di avanzare (e poi ottenere) indebitamente, negli anni 2020, 2021 e 2022, richieste di finanziamento ad istituti di credito coperti dalla garanzia dello Stato di cui alla legge 662/1996 per complessivi 1.418.000 euro.

    L’operazione testimonia l’impegno sul territorio della Finanza

    Le indagini eseguite hanno consentito, altresì, di contestare agli indagati il delitto di autoriciclaggio di una parte delle liquidità finanziarie rivenienti dai delitti commessi, per oltre 280 mila euro. L’operazione testimonia il costante impegno della Guardia di Finanza, in ragione delle sue peculiari prerogative di forza di Polizia Economico-finanziaria, nel garantire la corretta allocazione delle risorse pubbliche nei confronti delle imprese in difficoltà e nel perseguire comportamenti illeciti particolarmente dannosi per l’economia nazionale, a tutela del bilancio dello Stato e dell’Unione europea.

    L’attività si colloca nell’ambito della fase delle indagini preliminari, allo stato delle attuali acquisizioni probatorie e, in attesa di giudizio definitivo, sussiste la presunzione di innocenza.




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